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Jesina Pallanuoto, la B non è più una password

Squadra e società del presidente Gianluigi Traini si godono il meritato trionfo promozione nel campionato di serie C. «Un risultato che abbiamo voluto da sempre e con forza, fin dall’inizio. E ora lavoriamo già per farci trovare pronti alle sfide della categoria». Sempre col sogno di una piscina dove giocare davvero in casa

Il pubblico della Jesina Pallanuoto in festa
Il pubblico della Jesina Pallanuoto in festa

JESI – «Un risultato che abbiamo voluto da sempre e con forza, fin dall’inizio. Tanto per dire: la prima password della nostra posta elettronica, che ora naturalmente è cambiata, è stata “torneremoinB”. Così a furia di digitarla sarebbe rimasta in testa». E nella testa c’è rimasta, fino a diventare realtà. Lo sottolinea Gianluigi Traini, presidente della Jesina Pallanuoto, salita appunto in serie B sabato scorso, dopo che la vittoria nell’ultima di campionato in casa di San Giovanni Teatino (6-7) ha confermato testa della classifica e sorpasso al fotofinish che, nel turno precedente, i granata avevano consumato vincendo nella vasca del Passetto di Ancona lo scontro diretto con Osimo (5-6).

L'esultanza della Jesina Pallanuoto
L’esultanza della Jesina Pallanuoto

Per la pallanuoto jesina un ritorno in B ma per la Jesina Pallanuoto, società ricreata nel 2014, è una prima volta. Fu in quell’anno che il gruppo di giocatori e appassionati della Marche Nuoto, dopo la retrocessione dalla B e la crisi della vecchia società, slegata dal risultato sportivo, decise di non mollare. E che si sarebbe dovuti diventare atleti- dirigenti, per dare vita a qualcosa di nuovo collegato a una passione antica. E che riuscisse prima o poi a riconquistare la B.

Dice il presidente Traini, fino alla scorsa stagione giocatore- dirigente: «Ricordo l’immagine, dopo la retrocessione con la Marche Nuoto del 2014, di uno dei nostri ragazzini che allora non giocava, fuori dalla vasca, in lacrime. Gli dissi di non preoccuparsi, perché in B ci saremmo tornati e questa volta lui, che ha adesso 21 anni, è stato fra quanti hanno vinto questo campionato. Poi, certo, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ci sono di mezzo programmazione e fortuna. E con quest’ultima a lungo siamo stati in credito».

Il presidente della Jesina Pallanuoto Gigio Traini, combattivo in vasca
Il presidente della Jesina Pallanuoto Gigio Traini, combattivo in vasca

La cavalcata è stata trionfale ma difficile e caratterizzata da una grande rimonta. «La squadra- rammenta il presidente- era stata pensata per stare in alto, con i ritorni di Tortoioli e di Sebastianelli ai quali, fuori programma, si è aggiunto Baldinelli, che è stato un po’ il top player di quest’anno. Una squadra valida ma poi, fra assenze varie per impegni di lavoro, abbiamo perso lo scontro diretto di Pesaro e incassato un paio di pareggi in casa che ci avevano portato a meno sette punti dalla vetta. Distacco che nelle ultime stagioni aveva sempre significato non riuscire più a vincere il campionato». La Jesina Pallanuoto ha però sovvertito la storia.

«Ci hanno dato una mano risultati come la vittoria di Moie con Pesaro- spiega Traini- e poi i nostri tre successi negli scontri diretti rimasti: con Pesaro nel ritorno e i due con Osimo. Siamo risaliti e alla penultima giornata, con Osimo al Passetto, abbiamo vinto una sorta di finale, conquistando la testa della classifica. Avevamo un solo risultato a disposizione per il sorpasso perché poi Osimo, all’ultima giornata, avrebbe sicuramente vinto con l’ultima in classifica. Mentre noi dovevamo andare a vincere, come abbiamo fatto, nella vasca di una squadra che era ancora in corsa per la salvezza e che solo diverse ore dopo, in base ai risultati delle altre, sarebbe potuta stare tranquilla».

Il tecnico del successo, Giacomo Iaricci

Ecco il trionfo, celebrato da due pullman di sostenitori al seguito al Passetto e da un altro a San Giovanni Teatino. «La promozione è merito di tutti. Grazie ai ragazzi, che continuano a pagare la quota per coltivare questa passione e si sono allenati con grandi sacrifici tutte le sere dalle 21 alle 23, dopo il lavoro e lo studio. Anche arrivando ad al Passetto quando dovevamo preparare la partita con Osimo. E poi grazie a tutto il gruppo dirigente e ai soci fondatori che, con me, ebbero l’idea “malsana” di non far scomparire la pallanuoto, creando una nuova società». Non basta, naturalmente. «Grazie a tutti i genitori dei nostri atleti. Perché si è creata una realtà unica, in cui i piccoli del settore giovanile non vedono l’ora il sabato di venire a vedere la partita della prima squadra. Una Jesina Pallanuoto sola, senza divisioni fra grandi e piccoli. Tanto che sul pullman per San Giovanni Teatino c’erano anche genitori che sono venuti alla partita mentre il figlio, che gioca nel vivaio, era regolarmente a scuola». Si può guardare avanti da buone basi. «Abbiamo ricreato una società, pensavamo di fare bene da subito col vivaio ma già la prima squadra, dopo tre campionati al vertice in C, è tornata in B. E intanto siamo in tutte le categorie federali, dall’under 11 all’under 20».

Ora il pensiero è per la prossima avventura. «Stiamo già lavorando, perché per la B ci sono da sistemare e preparare squadra e società. Servirà il supporto di tutti, se qualche azienda del territorio volesse darci una mano sarebbe naturalmente bene accetta. Giocheremo le nostre partite casalinghe al Passetto e non più a Moie, comporterà più sacrifici e costi per partite e allenamenti. Ma stiamo pure studiando qualcosa per avere comunque il pubblico vicino a noi, è troppo importante il suo apporto. Sogniamo sempre, da anni, un impianto dalle misure adeguate per la pallanuoto a Jesi, un preventivo di quanto costerebbe l’abbiamo anche portato a chi di dovere. Vediamo se prima o poi potrà avverarsi». Magari, chissà, prima o poi anche questa sarà una password da cambiare.

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