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Sambenedettese, Di Massimo: «Spero di fare bene ancora qui, magari con il Presidente Fedeli»

L’attaccante rossoblù, uno dei giocatori più brillanti in un'annata piena di luci ed ombre, percorre la sua stagione insieme ad un desiderio per la prossima, quello di restare

L'attaccante rossoblù Alessio Di Massimo

SAN BENEDETTO- Tra gli elementi più positivi e rappresentativi della Samb in questa prima parte di stagione, c’è senza dubbio Alessio Di Massimo, l’attaccante che spiccò il volo qualche anno fa dall’Avezzano in Serie D sino alle giovanili della Juve, conquistando a suon di reti il Trofeo di Viareggio. La punta è ormai a San Benedetto dalla stagione 2016/17 ed ha appena iniziato la sua quarta esperienza in maglia rossoblù. Sentito telefonicamente, Di Massimo commenta così la situazione e la sua stagione, che lo vede fermo a 21 presenze e 4 reti realizzate. Queste le sue parole: «Sto vivendo questa situazione male, mi manca tutto: il campo, i compagni e lo spogliatoio. Non vedo veramente l’ora di tornare a giocare, che è la cosa che mi piace di più. È giusto comunque per ora stare a casa ed attenerci alle direttive impartite. Dobbiamo farlo anche per rispetto di chi sta rischiando tutti i giorni più di noi, penso ad esempio agli infermieri, ogni giorno sul campo≫.

Percorrendo la stagione, l’attaccante si esprime così: «Sono partito molto bene, cambierei solo la sciocchezza che ho fatto in Samb-Virtus Verona che mi è costata 3 giornate di squalifica. C’erano tante aspettative su di noi, poi qualche gara sottotono, episodi molto sfortunati e decisioni arbitrali discutibili, ci hanno penalizzato. All’inizio giocavamo bene ed arrivavano i risultati. Successivamente abbiamo continuato con il nostro gioco ed i risultati sono stati meno buoni, poi pian piano sono arrivate le cosiddette “crisi mentali”, perché quando non fai risultato vai a vedere dove sbagli per cercare di migliorare. Il mister è una persona eccezionale sia come tecnico che come uomo. Un allenatore deve avere questa qualità, perché se non sai trattare e parlare con i giocatori non credo che si possa andare da nessuna parte. Anche a livello tattico, nel modo di stare in campo, ci ha sempre aiutato, anche a me in particolare, esaltando le mie qualità. Con gli altri compagni di reparto mi trovo benissimo, sia dentro che fuori dal campo. Quando c’è sintonia fuori poi, ti trovi bene anche sul terreno di gioco. In questi casi si fa istintivamente una corsa in più per il compagno e magari ci si sacrifica di più, ed è normale≫.

Di Massimo con la maglia della Juventus durante la sua esperienza in bianconero

Di Massimo poi prosegue raccontando l’esperienza vissuta con la Juve: «A quell’età sembrava un sogno. Andai e firmai senza pensarci, ad occhi chiusi. Ho davvero vissuto un qualcosa di incredibile. C’è stata anche l’occasione di allenarmi a volte con la prima squadra. È stata un’esperienza eccezionale. Mi dispiace che la stagione si sia interrotta, speriamo di tornare a giocare ma la vedo dura. Al primo rinvio di Piacenza eravamo già pieni di paura. La decisione della sospensione di quella gara, quando ancora non si conosceva bene la gravità della situazione, fu comunque accolta con un gran sospiro di sollievo. Ricordo che fui io per primo a comunicare al mister la mia paura nell’ultimo allenamento pre-gara».

Affrontando l’argomento futuro, l’attaccante conclude così: «Spero comunque di restare a San Benedetto e di fare bene ancora quì, magari con il Presidente Fedeli, che mi ha sempre sostenuto, sin dal momento del mio arrivo. Aspettiamo e vediamo cosa accadrà. È tutto un punto interrogativo, il nostro lavoro è un po’ così. Credo si dovrebbe portare a termine solo la Serie A, per il resto si dovrebbe sospendere tutto, far passare l’estate e ricominciare la prossima stagione. È normale che le prime in classifica abbiamo interesse a continuare e le ultime a fermarsi. Non si può pensare al calcio quando c’è in ballo la salute di tutti. In questi casi il calcio viene in secondo piano».

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