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Rugby Jesi ’70, il presente è già domani: «Tutti ripartiti, per non fermarsi»

Il responsabile sviluppo club Possedoni: «Con la Seniores in amichevole a San Benedetto, hanno ritrovato il campo tutte le squadre. Non era scontato. Ora sappiamo dove siamo». Le prime indicazioni della Federazione

La Seniores del Rugby Jesi '70 tornata in campo a San Benedetto del Tronto

JESI – Il bilancio finale di una stagione tutta particolare, fatta di rinvii e attese, annullamenti e infine di un ritorno in campo a tarda primavera, sia pure solo amichevole. «Ma siamo soddisfatti, perché siamo riusciti a riportare a giocare tutte le nostre categorie, dai piccoli alla prima squadra. E non era per niente scontato» commenta Francesco Possedoni, responsabile sviluppo club del Rugby Jesi ’70.

«Eravamo titubanti, nell’accostarci all’attività facoltativa proposta dalla Federazione, non possiamo negarlo- dice Possedoni- non sapevamo quanti sarebbero stati disponibili a riprendere e c’era da parte di molti ancora un po’ di timore. Ma è andata bene ed è stato importante per il nostro essere comunità. Volevamo far tornare a giocare tutti e ce l’abbiamo fatta: il minirugby, le Under 8, 10, 12, 14, le 16 maschile e femminile, la 18. Infine, nell’ultima domenica, anche la Seniores, in amichevole a San Benedetto del Tronto. All’attività federale non avevamo aderito ma ci hanno invitati e siamo andati con piacere per una giornata anche dall’alto valore aggregativo, fra pranzo e giornata al mare, che è un aspetto fondamentale per la nostra disciplina».

La Seniores del Rugby Jesi ’70 tornata in campo a San Benedetto del Tronto

Quanto alla prova sul campo, «Siamo andati- dice il dirigente jesino- con una squadra composta anche da tanti giovani della Under 18 e che, alla prima esperienza in Seniores, in un gruppo squadra tutto nuovo, si sono comportati bene. Un test dalle buone indicazioni».

Intanto si vuol provare a guardare avanti. «La Fir ha dato le prime indicazioni per la prossima stagione. Campionato di Serie B al via dal 18 ottobre, a seguire quelli giovanili. Ci sono alcune novità per favorire la ripartenza. Si torna ad esempio alle annate dispari: le Under saranno 9, 11, 13, 15, 17, 19, così da consentire il mantenimento del gruppo squadra per tutti quei ragazzi rimasti fermi un intero anno. Non ci sarà obbligatorietà di presentare tutte le categorie, vengono introdotte le società tutor per associare in un’unica rosa giovanile quei ragazzi di squadre che, altrimenti, avrebbero difficoltà numeriche a mettere in campo da sole una propria formazione. Scelte a mio parere giuste: dopo quasi due anni, c’è tanto da ricostruire».

La Seniores del Rugby Jesi ’70 tornata in campo a San Benedetto del Tronto

E il Rugby Jesi? «Stiamo facendo anche noi una analisi delle modalità con cui ripartire. L’idea è mantenere, allungandola – tenuto conto del fatto che l’ultimo anno è come se non ci fosse stato – quella progettualità secondo la quale avevamo pensato di qui al 2023 di aumentare i numeri delle giovanili e di provare il salto di qualità a livello di Seniores». Che estate sarà? «Per ciascuna categoria stiamo portando avanti le attività aggregative di fine stagione, fra cene di squadra e giornate al mare. In uno sport come il nostro è fondamentale, e la si ritrova in campo, la formazione di uno spirito di gruppo. Tornare tutti in campo è stato importante anche per darci un parametro a livello sportivo del punto in cui siamo e di dove dobbiamo lavorare. Per il mese di luglio continueranno a lavorare due volte la settimana, il martedì e il mercoledì, i gruppi squadra della Seniores e delle Under. E una volta la settimana il minirugby. Dopo essere rimasti tanto a lungo bloccati, non dobbiamo fermarci di nuovo».

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