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Ristopro Fabriano, il silenzio per ritrovare la serenità

Il diesse Lupacchini, dopo le scuse per la disfatta con San Severo, blinda la squadra. Lo sponsor: «Auspichiamo un immediato cambio di rotta nella gestione e nell’atteggiamento»

Arik Smith, deludente come tutta la Ristopro Fabriano (foto di Marco Teatini)

FABRIANO – Lo schiaffone assestato dalla Allianz San Severo alla Ristopro Fabriano, ieri sera, domenica 17 ottobre, è stato di quelli che stordiscono: 67-100 in casa. I cartai a un certo punto sono piombati anche a -41

«Chiediamo scusa ai tifosi». Sono state le parole del direttore sportivo Simone Lupacchini nel dopogara, l’unico a presentarsi in sala stampa al PalaBaldinelli di Osimo facendosi portavoce dell’intera società. «Per la serenità dell’ambiente – ha precisato il dirigente biancoblù – crediamo che in questo momento non ci siano altri commenti da fare. Come squadra riteniamo di dover mantenere in questo momento una sorta di silenzio».

Il classico “quadrato” intorno alla squadra, dunque, e stop alle dichiarazioni. Lo zero in classifica, ma soprattutto l’atteggiamento sconclusionato in questo avvio di stagione e domenica in particolare, secondo la società necessitano di un momento di riflessione per tutti.

Atteggiamento della squadra che non è piaciuto nemmeno allo sponsor Ristopro, per la quale è intervenuto ieri sera il proprietario Antonio Di Salvo. «Non possiamo permetterci spettacoli del genere, c’è delusione. Il pubblico e noi azienda abbiamo bisogno di soddisfazioni in cambio dei sacrifici che si fanno – sono state le sue parole -. C’è qualcosa da aggiustare e rivedere. Ma principalmente, essendo un gioco di professionisti, bisogna avere la responsabilità di mettere tutto l’impegno dovuto per cercare di rendere quello che un professionista è chiamato a rendere. Questo sia individualmente, sia a livello di squadra: cosa che non ho visto. Perché, devo essere sincero, non ho visto una coesione e un intento comune di tutti». 

Quindi l’auspicio di Di Salvo: «Io auspico che già da domani si possa lavorare fortemente nella completa ristrutturazione dei concetti di base che devono portare alla gestione di questa squadra, per andare avanti come siamo sempre andati avanti noi, con grinta. Mi scuso, dunque, anche io con tutti i tifosi che sono andati via dal palasport amareggiati per aver visto, non una partita combattuta e persa, ma una partita non giocata».

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