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Ristopro Fabriano, Mario Di Salvo: «Non ha senso iniziare un campionato così»

Il presidente della società di basket cartaia scrive alla Lega manifestando le sue perplessità: «A rischio la salute, non c’è pubblico, le imprese sono in difficoltà»

Mario Di Salvo, presidente e sponsor della Ristopro Fabriano basket nel campionato di serie B (foto di Marco Teatini)

FABRIANO – Silenzioso e quasi sempre dietro le quinte, ma quando entra in scena è spesso dirompente. Mario Di Salvo, presidente e sponsor della Ristopro Fabriano (basket, serie B), ieri ha preso carta e penna e ha scritto una lunga lettera pubblica alla Lega Nazionale Pallacanestro: «non ha senso iniziare un campionato come questo», è il succo della sua missiva, poi argomentata in due lunghe cartelle dattiloscritte.

Il campionato di serie B di basket, lo ricordiamo, inizierà il 22 novembre.

È la salute il primo argomento addotto dal presidente Di Salvo, per sostenere il suo punto di vista. «Come si può, in un periodo dove vi è obbligo di mascherine e distanziamenti, consentire allenamenti agonistici che mettono a repentaglio la salute dei giocatori e di tutti quelli che vi stanno intorno? Come si può permettere ad una squadra di giocare una partita​ dopo esser stata​ in contatto con un compagno positivo e rischiare di contagiare altre persone?».

Il massimo dirigente biancoblù passa poi ad analizzare i risvolti economici. «Le società – scrive – si organizzano e basano le loro stagioni con previsioni di entrata e budget. E’ innegabile che gli sponsor in momenti come questi sono più restii a sostenere le attività e a investire in queste.​ Viviamo un momento in cui le aziende sono in difficoltà per vincoli e restrizioni, per cali di lavoro e fatturati, e l’80% di esse ha difficoltà a sostenere la propria attività, figuriamoci se possono sostenere altri costi e​ spese pubblicitarie».

C’è poi il discorso passionale, che poi – sostanzialmente – è il motore dell’attività sportiva. «Manca la peculiarità fondamentale: vivere una stagione al fianco dei propri tifosi, scendere in campo insieme loro e lottare per la propria città. Giocare così, senza pubblico, è straziante, demotivante e senza un senso logico».

Di Salvo, proprio in riferimento alla previsione di partite di campionato “a porte chiuse”, parla di accordi disattesi. «In una intervista di questa estate, il presidente della Lega Nazionale Pallacanestro sosteneva che “il danno economico che i club stanno subendo è notevole… riprendere il campionato a porte chiuse, oltre ad aumentare il danno economico dei club, non avrebbe nessun senso, per cui l’unica soluzione logica e auspicabile sarebbe esclusivamente quella di posticipare A2 e B​ per poi riaprire a porte aperte”. Ora cosa è cambiato, visto che si parte “a porte chiuse”? La Supercoppa non era stata organizzata proprio per prendere tempo e partire poi regolarmente a porte aperte? Come mai non è più così? Intanto però, nell’attesa di risposte, le società hanno preventivato incassi dal botteghino che non ci saranno…».

​Il presidente della Ristopro Fabriano dice poi. «Giusto salvaguardare chi fa di questo un lavoro: giocatori e allenatori vanno sostenuti, ma ci vogliono aiuti da parte di chi governa questo sport, perché cosi facendo si sta lasciando tutto il peso di questa situazione solo ed esclusivamente sulle spalle delle società, che si vedono costrette ad iniziare un campionato che non ha senso cominciare, con mille difficoltà e con previsioni disattese e quindi budget da coprire, in un momento dove tutto è più difficile se non addirittura impossibile».

Quindi, la conclusione di Di Salvo. «Purtroppo deduco che c’è ​un solo scopo in questo inizio di campionato: far incassare a Lega e Federazione quanto necessario per il sostentamento proprio, conclusione che giunge in virtù di comportamenti e parole disattese. Resto desolato di come la classe dirigente non sia in grado di prendere una posizione unica e irremovibile, come avvenuto invece in Francia dove 15 club del massimo campionato su 18, uniti e coesi, hanno rifiutato di scendere in campo a porte chiuse e il campionato francese si è fermato fino al primo dicembre. Ho deciso che mi farò promotore di un’operazione simile anche in serie B, perché farlo da soli non avrebbe alcun senso e rilevanza, significherebbe​ l’esclusione dal campionato e un fallimento, ma Fabriano, vi assicuro, sarà l’ultima tra le​ 64 squadre che abbandonerà. Qualora non riuscissimo nell’intento, auguro un buon campionato a tutte le altre 63 partecipanti con la speranza di arrivare fino al termine della stagione senza ripercussioni gravi anche per il futuro. Resta inteso che, se dovesse succedere qualcosa di grave ad un nostro tesserato, mi impegnerò a fondo affinché vengano alla luce tutti i responsabili di questa assurda quanto incredibile vicenda».

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