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Pallavolo, caos in A2 Femminile. Solo 17 squadre ammesse

La verifica della documentazione inviata alla Lega Volley imporrebbe l’esclusione di 5 club per motivi vari. La palla passa alla Fipav. La CBF Balducci Macerata aspetta

Giuseppe Manfredi, presidente Fipav

MACERATA – Il solito caos. Ecco quello che potrebbe essere il titolo del film che traccia il quadro delle ammissioni alla prossima serie A2 Femminile. Purtroppo non si tratta di una sceneggiatura di fantasia ma è tutto vero e non inedito.

Se per le ammesse alla A1 ancora una volta la Lega Volley Femminile evidentemente non ha ravvisato situazioni sanzionabili nonostante i rumors tra gli addetti ai lavori e le proteste di qualche consigliere, in A2 regna il caos.

Su 21 club, ad esse si aggiungerà il Club Italia, che hanno presentato le domande di iscrizione alla prossima serie cadetta, ben 5 secondo la Lega Volley Femminile non hanno i requisiti necessari per vari motivi. Si tratta di Pinerolo, Martignacco, Olbia a cui si aggiungono Aragona e S.Elia che hanno acquistato il titolo sportivo rispettivamente di Genova e Trecate.

I motivi vanno dalla capienza insufficiente dell’impianto di gioco designato all’altezza minima da terra della copertura, alla costituzione della società a responsabilità limitata.

E ora? La Lega con una nota alla delibera rimanda alla Federazione Italiana Pallavolo le decisioni finali ricordando che le problematiche sollevate circa l’estensione del torneo addirittura a 24 squadre con aggravio di costi e impoverimento tecnico, non sono state considerate.

Il neo presidente Giuseppe Manfredi e il suo consiglio federale in carica fino al 2024 hanno due strade possibili: ammettere tutti con le solite deroghe dai più criticate e andare avanti come è sempre stato pubblicando il calendario del campionato di A2 a 22 squadre o mostrare il pugno duro, escludere i club definitivamente sollevando l’ira delle stesse società, delle atlete e dei loro procuratori.

I tempi sono stretti e di certo siamo a una svolta epocale.

In palio c’è la credibilità del movimento che, nel rispetto della passione e dei sacrifici di tanti, non può più, questa sì, essere derogata.

In tutto questo la Cbf Balducci Macerata, in regola con tutti i parametri non può che attendere le decisioni finali.

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