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Olimpia Marzocca in crisi tra infortuni e panchina corta: si assottiglia il margine dai playout

L'obiettivo della squadra del presidente Burattini rimane la salvezza, ma c'è tempo per raggiungerla e togliersi qualche altra soddisfazione

L'Olimpia Marzocca stagione 2017/2018
Olimpia Marzocca

SENIGALLIA – Con la sconfitta rimediata in casa nell’ultimo turno giocatosi allo stadio Bianchelli sabato 10 marzo contro la Laurentina, l’Olimpia Marzocca dimostra di non essere uscito dalla crisi. Una crisi che dura da sei partite (tre pareggi, due sconfitte, una sola vittoria nel girone di ritorno, a cui si aggiunge il derby perso a inizio anno) e che ha relegato la squadra di Giuliani fuori dalla zona playoff, anche se a brevissima distanza.

La classifica corta, infatti, da un lato aiuta a risalire velocemente le posizioni, ma altrettanto velocemente fa passare dalla certezza dei playoff al rischio playout. Eventualità che non vuole nemmeno considerare il presidente Claudio Burattini, rammaricato per la sconfitta contro la Laurentina per 0-1. Ora il margine è di soli 8 punti sulla Passatempese, prima posizione valida per i playout, a quota 24.

L’Olimpia Marzocca deve quindi riflettere sulle proprie potenzialità che nella prima parte del campionato di Promozione girone A si erano espresse meglio: per tutti serve un momento di ripresa, soprattutto di fiducia in se stessi ed è quanto mai necessaria l’unità di gruppo durante gli allenamenti. Da qui si può e si deve ripartire, sottolinea il presidente.

Claudio Burattini
Claudio Burattini

Tra le cause della sconfitta e l’andamento altalenante c’è anche qualche infortunio, la panchina corta e giovane che deve assicurare il cambio agli elementi chiave. Cause che non sono certo una novità: già da inizio stagione si pensava che l’andamento potesse essere questo anche se gli auspici erano sicuramente più ottimistici. Ora serve tornare a lavorare con la massima concentrazione per raggiungere presto l’obiettivo salvezza e poi togliersi qualche soddisfazione. In fondo, di tempo ce n’è ancora.

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