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Il nuovo tecnico Guillermo Abascal, una garanzia per il futuro dell’Ascoli

Con l’annuncio del nuovo tecnico proveniente dalla Primavera, giovanissimo e molto stimato, la squadra di serie b programma sia la ripartenza dopo l’emergenza Coronavirus, che il proprio futuro

Il mister Guillermo Abascal, fresco tecnico della prima squadra

Spagnolo, di Siviglia, il 31enne Guillermo Abascal è arrivato in punta di piedi ad Ascoli l’estate scorsa, per prendere la guida della formazione Primavera. Intrapresa la carriera di allenatore già da giovanissimo, ad appena 22 anni, con studi in Scienze Motorie, nel 2015 il Siviglia gli dà l’opportunità di lavorare nella cantera e di svolgere diversi ruoli: preparatore atletico, allenatore in seconda, analista tattico e membro dello staff di match analyst del tecnico della prima squadra Unai Emey.

Da giocatore ha militato nelle giovanili del Barcellona, fu compagno di squadra di Giovani Dos Santos, Iago Falque, Bojan e Jordi Alba) ed in quelle del Siviglia. Dal 2017 ha avuto esperienze in Svizzera con Chiasso e Lugano, ispirandosi sempre a Guardiola e Bielsa. Parla ben cinque lingue, spagnolo, catalano, portoghese e francese, oltre all’italiano.

A soli 31 anni si ritrova ad essere il tecnico più giovane della Serie B, un torneo durissimo, lungo ed estenuante, che ha riservato brutte sorprese anche ad allenatori navigatissimi, trovando nello spogliatoio anche giocatori più grandi di lui. Ma sappiamo già che questo non sarà un problema per lui, da sempre abituato a bruciare le tappe ed affrontare grandi sfide.

Il giovanissimo Guillermo Abascal nelle giovanili del Siviglia

Nell’ Ascoli ha già fatto il suo esordio, molto positivo, nella trasferta di Livorno lo scorso 1 febbraio, come traghettatore dei bianconeri dopo l’esonero di Paolo Zanetti, in attesa della chiamata di Roberto Stellone. Il match vide un Ascoli pimpante che vinse e convinse con un rotondo 3-0 grazie alla doppietta di Trotta ed alla rete di Morosini, pur avendo di fronte forse, il peggior Livorno della stagione. Il patron Pulcinelli, scherzando, ne parlava poco tempo fa così: «l’unico allenatore dell’Ascoli a punteggio pieno».

In una recente intervista ha ribadito i suoi concetti di calcio, su cui crede fermamente: «A me piace un gioco molto geometrico, strutturato e definito, che però va bene sino ad un certo punto. Ci sono infatti zone del campo in cui non puoi snaturare le caratteristiche di un calciatore. Se ho dei calciatori rapidi che ricevono palla sui piedi, devo saper sviluppare un gioco veloce proprio per esaltare le loro qualità. Noi allenatori dobbiamo tentare di non snaturare i nostri calciatori, partendo dal presupposto che alleniamo 20/22 calciatori di caratteristiche differenti. Credo sia un grave errore allenare tutti i giocatori allo stesso modo. Non bisogna limitare le capacità tecniche dei ragazzi, soprattutto nelle categorie giovanili, quando spesso gli allenatori invitano a non giocare il pallone ed a non perderlo, quindi a non rischiare la giocata. Per un tecnico, seguendo anche le indicazioni dei grandi maestri di questa professione, è fondamentale non peggiorare le qualità e le caratteristiche dei calciatori che ha a disposizione».    

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