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Nuoto, la gioia di Emanuel Turchi: «Desideravo la medaglia a Riccione»

L'astro nascente del nuoto anconetano Emanuel Turchi torna a parlare dopo la medaglia conquistata agli assoluti, raccontando a sua vita di nuotatore e studente universitario allo stesso tempo. Non sono mancati i ringraziamenti a cominciare da coach Sandro Paolinelli

Emanuel Turchi in azione

ANCONA- Il bronzo conquistato ai Campionati Assoluti di nuoto di Riccione ha proiettato il giovane Emanuel Turchi tra i migliori prospetti nazionali. Il nuotatore anconetano della Vela Nuoto è destinato ad un futuro importante e i risultati in vasca stanno andando proprio in quella direzione.

Il primo traguardo conquistato a Riccione può essere visto come una pietra posata, soprattutto sotto l’aspetto del convinzione e della tenacia:

«Era una medaglia che desideravo, ma non ci ho pensato fino a quando sono salito sul blocco. E poi è stata una gara particolare, ho voluto dare tutto, andare al massimo sin dal primo metro, e questo mi ha condizionato. Un bronzo dopo l’argento di dicembre significa parecchio, il sintomo di un’evoluzione, di un salto di qualità. È la prima medaglia agli assoluti che conquisto in vasca lunga in questi campionati. Una medaglia che pesa e che significa più delle altre».

I margini di miglioramento di Turchi sono elevatissimi ed anche dalle sue parole emerge questa consapevolezza: «Con una migliore gestione della gara, con le sensazioni giuste, anche andando più lento, so di avere la forza necessaria per ribaltare. Le sensazioni che provo in acqua sono queste».

E non mancano i ringraziamenti per quanto prodotto fino a questo momento: «Quest’anno abbiamo lavorato molto alla pianificazione e gestione dei miei allenamenti, grazie all’aiuto di diverse figure, il mio allenatore Sandro Paolinelli, il dottor Francesco Confalonieri per preparazione e aspetto nutrizionale, preparazione atletica e programmazione con Marco Angeletti in palestra, e poi sedute frequenti di massaggi e fisioterapia. Tutto, insieme, mi ha permesso di raggiungere questi risultati. Da solo devo programmare la mia vita, i miei impegni universitari che non tengono conto delle mie gare e dei mie allenamenti, mi serviva qualcuno che mi aiutasse in questa programmazione. E i risultati ci hanno dato ragione».

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