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L’Italservice Pesaro attende il suo turno. Bordoni: «Fremiamo, vogliamo restare la squadra da battere»

I biancorossi devono ancora scoprire contro chi e soprattutto quando si giocheranno la semifinale scudetto. Il consigliere rossiniano dice la sua sulle possibili Final Four e si affaccia sul futuro

A destra Moreno Bordoni, consigliere dell'Italservice, che esulta all'RDS Stadium di Rimini

PESARO – Per l’Italservice Pesaro ci sono, almeno, altre due settimane di attesa. I campioni d’Italia in carica di futsal non conoscono ancora la propria avversaria per le semifinali scudetto, conquistate lo scorso 15 maggio al Pala Nino Pizza.

Restano alla finestra anche Came Dosson e Meta Catania, le altre due semifinaliste dall’altra parte del tabellone. La rivale dell’Italservice uscirà dal quarto di finale Petrarca Padova-Feldi Eboli, slittato causa Covid nei veneti e riprogrammato dal 5 al 12 giugno.

Capitan Tonidandel e compagni attendono il proprio turno e continuano ad allenarsi. «È tempo di restare concentrati – avverte il consigliere dell’Italservice Moreno Bordoni -, ho grande fiducia e negli occhi dei ragazzi spicca quella ferocia, quella voglia di curare i dettagli. Abbiamo allestito una formazione di notevole esperienza composta non solo da grandi giocatori ma soprattutto da grandi uomini. Diremo la nostra fino all’ultimo e daremo tutto per giocarci lo scudetto».

Tricolore che dovrebbe essere messo in palio in un’inedita Final Four che probabilmente verrà disputata dal 17 al 21 giugno. Ne stanno parlando società e Divisione da diversi giorni. «Final Four con gara secca non mi piacerebbero mentre con incontri di andata e ritorno già diventerebbe qualcosa di più fattibile», specifica Bordoni.

Poi, una delle colonne portanti dell’Italservice Pesaro, si affaccia sul futuro: «Lo programmiamo in anticipo, con l’obiettivo di restare ai vertici del futsal italiano ed europeo. Vogliamo restare la squadra da battere, al presidente Lorenzo Pizza lo contraddistinguono la sua passione, la determinazione e la lungimiranza tipica dell’imprenditore che vuole costruire qualcosa di grande per la sua città e regione. Finora ci è riuscito e noi come dirigenza vogliamo contribuire al fine di far diventare questo miracolo sportivo davvero qualcosa di ancora più importante. Vogliamo lasciare una traccia nella storia dello sport di Pesaro e sono sicuro che il nostro presidente ci possa portare a conquistare questi obiettivi».

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