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Lega Nazionale Dilettanti, confermate dal Consiglio federale le 9 promozioni e le 36 retrocessioni proposte

Resta confermata la strada intrapresa con la cristallizzazione della classifica al momento dello stop del torneo a causa dell'emergenza sanitaria. «È la morte del calcio dilettantistico»

Lega Nazionale Dilettanti
Il presidente della LND Cosimo Sibilia

Nel consiglio federale della Figc che si è tenuto oggi, è stata confermata in toto la linea proposta precedentemente dalla Lega Nazionale Dilettanti con la cristallizzazione della classifica, ossia con la promozione delle prime 9 classificate e la conseguente retrocessione delle ultime 4 di ogni girone, per un totale di 36 club che scendono in Eccellenza.
Nonostante dunque la ferma opposizione delle società interessate, che si sono unite per far sentire con più forza la loro voce, la Figc è andata diritta per la sua strada, confermando promozioni e retrocessioni.

Ricordiamo che anche i capitani delle formazioni coinvolte avevano dato voce a una fortissima protesta dal titolo “Io resto in D, combattiamo”, partita dal capitano ed attaccante della formazione del Città di Anagni Francesco Cardinali.

A seguito di questa decisione, vengono promosse così in LegaPro le 9 capoliste di ogni girone, vale a dire Lucchese, Pro Sesto, Campodarsego, Mantova, Grosseto, Matelica, Turris, Bitonto e Palermo. Retrocedono invece le altre 36 formazioni che al momento dello stop, occupavano le ultime 4 posizioni in classifica. Nel girone F, che vede impegnate le formazioni marchigiane, scendono in Eccellenza così Sangiustese, Avezzano, Chieti e Jesina. Decisione opinabile in quanto tutte le partecipanti avrebbero avuto 8 partite ancora da giocare, un vero mini-campionato, e risolvere le cose in questo modo ha già fatto arrabbiare molti club, pronti a impugnare a breve la decisione e a ricorrere in tutti i modi attraverso la giustizia ordinaria.
Sono molte infatti le società che erano in lotta per la LegaPro e che hanno visto sfumare la possibilità di giocarsi la promozione sul campo e, sul fronte opposto, molte altre che avrebbero avuto, nelle 8 gare restanti, grandissime possibilità di recuperare punti e raggiungere la salvezza.

Si tratta di una decisione che inevitabilmente lede 36 società che hanno la sola colpa di essersi trovate in una posizione di classifica precaria nel momento sbagliato, quando la drammatica emergenza coronavirus ha colpito il Paese.

Queste le prime parole del presidente dell’Avezzano Gianni Paris: «decisione assurda. È la morte del calcio dilettantistico». Anche la Jesina, che nella giornata ha visto il passaggio definitivo delle quote dall’ex proprietario Mosconi al già presidente Chiariotti, ha comunicato di voler impugnare la decisione. E la lista di società che ricorreranno alla giustizia ordinaria sicuramente si rimpolperà, la vicenda non si concluderà a breve.

Festeggia invece il Matelica del presidente Canil, che raggiunge uno storico traguardo che gli permetterà nella prossima stagione di andarsi a misurare con le grandi in un torneo che si preannuncia sempre più importante. C’è grande rammarico invece nelle formazioni del San Nicolò e del Campobasso che, immediate inseguitrici dei biancorossi, avrebbero potuto giocarsi le loro chances di promozione.

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