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Italservice Pesaro, Colini analizza lo scudetto: «I ragazzi che lasceranno meritavano questa passerella»

Il trainer biancorosso commenta la conquista del terzo tricolore consecutivo. Bolo, Taborda, Honorio, De Luca, Borruto e forse Salas ai saluti

L'Italservice Pesaro alza la coppa della Serie A

PESARO – Non si finisce di festeggiare in casa Italservice Pesaro. Il sodalizio biancorosso, fresco del terzo tricolore consecutivo e autore di un «triplete» storico, ha salutato una stagione trionfale ma anche diversi giocatori pronti a cambiare casacca in virtù della riforma Bergamini che entrerà in vigore dal prossimo campionato di Serie A. Il numero di giocatori non formati è stato limitato a 4 e pertanto tanti giocatori sono stati costretti a salutare.

Bolo, Taborda, Honorio, De Luca, Borruto e forse Salas non vestiranno più la maglia dell’Italservice. Bolo e Taborda voleranno in Spagna, Borruto in Argentina e i restanti tre hanno le valigie pronte per approdare a Napoli. L’unico che potrebbe restare, seppur le possibilità siano poche, è il paraguayano Salas.

Resta però l’ennesimo trionfo, il settimo ai massimi livelli nazionali (2 Coppe Italia, 2 Supercoppe e 3 scudetti). Il trainer Fulvio Colini, confermato per l’anno prossimo, commenta così: «Siamo stati fortunati – dice -, il pareggio era il risultato più giusto in gara-3 con la Feldi Eboli. Se devo pensare un motivo per cui abbiamo meritato lo scudetto, è perché alcuni ragazzi che dovranno salutare l’Italservice meritavano un’ultima passerella così. A proposito: queste partite spettacolari a Pesaro ed Eboli ricordano a tutti come e dove si devono giocare le finali. In casa delle società, davanti ai propri tifosi, non nella fredda Salsomaggiore o chissà dove. I 6000 tifosi che hanno riempito gli spalti nelle tre partite finali sono il messaggio più bello di questo sport».

Grande gioia anche per la moglie del presidente Lorenzo Pizza, Simona: «Il primo scudetto è stato quasi inaspettato, è stato lo scudetto degli sfavoriti che hanno dimostrato subito di essere una grande squadra. Il secondo è stato lo scudetto contro il Covid. Questo terzo scudetto, è lo scudetto vinto contro tutto e tutti… e contro qualcosa che cambierà irrimediabilmente».

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