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Il ciclista fanese Carboni: «La Tirreno-Adriatico mi ha fatto capire che sto crescendo»

L'atleta del team Bardiani ha raccontato l'ultima competizione, ma anche come è nata la sua passione per le due ruote e i progetti futuri. Non è mancato un accenno alla situazione dettata dal Covid

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Giovanni Carboni, ciclista fanese del team Bardiani

Tra le tante storie raccontate dall’ultima Tirreno-Adriatico 2020 c’è anche quella del ciclista fanese Giovanni Carboni (’95). Il portacolori della Bardiani-CSF-Faizanè, archiviate tutte le tappe in programma, ha tracciato un bilancio di quella che è stata per lui l’ultima competizione disputata: «La Tirreno-Adriatico mi ha lasciato la consapevolezza che sono in crescita. La mia condizione sta migliorando, indipendentemente dall’esito delle tappe. Ho pagato forse la giornata negativa a Saturnia che mi ha compromesso inevitabilmente le ambizioni di classifica ma complessivamente sono andato bene. In un paio di tappe considerate dure sono arrivato intorno alla ventesima posizione e forse lì ho capito che la gamba c’era e rispondeva correttamente. Quale sarà la prova del nove? Sicuramente la Coppa Sabatini di Peccioli e poi gli Appennini. In attesa ovviamente del Giro d’Italia».

Uno scatto di Carboni all’ultima Tirreno-Adriatico

Un Giro dove le speranze ci sono e dove la crescita di queste settimane sarà determinante per capire che ruolo recitare: «Questo è un anno importante per me. Voglio capire quanto riuscirò ad essere competitivo, sarebbe bello portarsi a casa una vittoria di tappa».

Il Giro è dove la passione iniziò, dove tutto prese forma. Dall’amore per la bicicletta fino ai tanti sogni di un giovane ciclista che si sta facendo strada nel panorama nazionale dei più grandi. Quelli che corrono per davvero: «L’amore per le due ruote me l’ha tramandato mio padre, appassionato da sempre di ciclismo. È stato lui a mettermi su una bici ma poi ho scelto io di pedalare pur sapendo che si trattava di uno sport duro e faticoso. Da piccolo seguivo tantissimo le corse, il Giro d’Italia, il Tour de France e sono cresciuto negli anni d’oro di Basso e Contador».

Un’altra immagine della manifestazione appena disputata

E poi il Covid che, inevitabilmente, ha segnato questa stagione e anche l’ultima Tirreno-Adriatico: «Questa situazione ha cambiato il modo di arrivare alle corse, di chiuderle. Insomma, ha modificato un contesto abituale e abitudinario. Ora bisogna ricordarsi la mascherina, avere meno contatti con i tifosi. È una percezione brutta, speriamo di mettercela alle spalle il prima possibile».

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