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Trecolli Montesicuro, Trozzi: «Il mercato è chiuso. Vogliamo fare bene in B»

Il direttore generale biancorosso ha chiuso la campagna rafforzamenti della società anconetana che attende solo l'ufficialità del ripescaggio in Serie B. Magnaterra sarà il vice di Davide Bilò

Dirigenza Trecolli
Lo stato maggiore della Trecolli Montesicuro con Bilò (Player manager), Trozzi (dg), Marinelli (presidente) e Marchegiani (ds)

ANCONA- In attesa di buone notizie sul fronte Serie B (dove è stata presentata la richiesta di ripescaggio), la Trecolli Montesicuro sta allestendo la prossima stagione 2020-2021. I biancorossi del presidente Giuseppe Marinelli vogliono ritagliarsi un ruolo importante sulla scena del calcio a 5 nazionale e, per far questo, si sono prodotti in una campagna acquisti molto più che interessante.

Alle riconferme di Davide Bilò (player-manager della squadra), Di Placido, Lombardi, Giordano e Pinto si sono aggiunti gli argentini Facundo Setti e Lautaro Biondi, il venezuelano Manuel Nazzareno Gomez, il portoghese Igor Rocha e il portierone Diego Moretti. Uno che dalle parti di Ancona (e anche nel resto di Italia), la sua città natale, non ha certo bisogno di presentazioni.

Altri colpi non ce ne saranno, almeno secondo le parole del direttore generale Massimiliano Trozzi: «Il mercato è chiuso e la rosa è stata fatta soprattutto con l’acquisto di ragazzi giovani, in ottica futura, unito alla conferma di una parte del gruppo della stagione scorsa e di un portiere di assoluto livello. Abbiamo allestito un’under 19 di spessore e giocheremo al Federale “Paolinelli” di Ancona, mentre l’under 19 (guidata da Simone Magnaterra che sarà anche il vice di Davide Bilò ndr) andrà in scena a Montesicuro. L’obiettivo per la nuova annata sportiva è quello di disputare un campionato di assestamento in serie B, cercando di fare il meglio possibile magari con un occhio ai play-off. Poi per il futuro, partendo da questa base, si cercherà di migliorare puntando al salto di categoria però con un occhio sempre rivolto al budget, perchè non vogliamo fare passi più lunghi della gamba».

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