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Futsal, il TdR raccontato nelle parole di chi ha sognato

La selezione under19 marchigiana ha interrotto i propri sogni scudetto solo nella finalissima con il Veneto. Enormi i passi avanti di un intero movimento che è arrivato a sfidare i giganti giovanili di questa disciplina. In esclusiva le parole di mister Matteo Magnarelli

ANCONA- A pochi metri dallo Scudetto. Un passo dal sogno con la certezza che le Marche del Futsal sono tornate, e pronte in futuro a compiere anche l’ultimo scalino che porta alla gloria. Il Torneo delle Regioni 2019 in Basilicata ha visto il risultato positivo di tutta la regione nelle quattro categorie U15, U17, U19 e Femminile (complessivamente la selezione marchigiana si è piazzata al quarto posto in Italia) con la ciliegina rappresentata dalla finale con il Veneto in categoria Under19. Nonostante la sconfitta ad opera della corazzata veneta (3-8 il finale con punteggio maturato soprattutto nei minuti finali) le emozioni provate dai nostri ragazzi sono state tante ed intense, come confermano anche le parole di mister Matteo Magnarelli:

«Il TdR è stato un’autentica scoperta in termini di emozioni – spiega il tecnico marchigiano – Per noi era come giocare un mondiale, vivere una settimana da professionisti. Tutto programmato, tutto organizzato con l’attenzione ai particolari e ai dettagli. Una cosa indescrivibile se non la si vive. Poi chiaro che i risultati ci hanno dato quell’adrenalina in più e c’era tanto orgoglio per quello che stavamo facendo. La finale? Ero tranquillo, sapevo la forza del Veneto. Ho visto il riscaldamento e tutto e sono comunque fiero di quello che hanno fatto i ragazzi lungo il percorso».

Cosa separa oggi le Marche dalle principali regioni in materia di Futsal?
«Si dovrebbe iniziare a giocare prima a calcio a5. Parlo dei 10,11 e 12 anni. In che termini non lo so ma credo che chi diriga la politica del Futsal nelle Marche interverrà anche su quest’aspetto».  Altro punto a favore della spedizione marchigiana è stato il lavoro di staff che ha portato alla collaborazione totale di cinque allenatori (Magnarelli, Macellari, Bacosi, Ditommaso e Anselmi) sotto la supervisione del responsabile del calcio a5 marchigiano Marco Capretti: «Il lavoro di staff è fondamentale – dice – ed è stato determinante se andiamo a vedere per come sono arrivati i risultati. La cosa importante è che le cinque persone hanno dimostrato di saper svolgere il proprio compito in equipe perchè sono le persone a fare la differenza. Ci vuole particolare propensione per questo. Per colmare il gap con le “superpotenze” servono giocatori e giocatrici ancora più forti, noi intanto ci teniamo le persone migliori».

Un bilancio senza dubbio positivo..
«Assolutamente sì. Tutte le rappresentative hanno fatto qualcosa di importante e se sommiamo i risultati ottenuti siamo la quarta regione d’Italia. Un ringraziamento a tutti ma spendo una parola per Alfredo Macellari che oltre ad essere uno degli allenatori è stato anche l’organizzatore logistico e la mente organizzativa dello staff. A lui va un particolare grazie.»

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