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Fermana, Cornacchini ed Urbinati in coro: «Salvezza sofferta e meritata»

I due protagonisti della squadra di calcio, Cornacchini e capitan Urbinati, hanno parlato delle loro impressioni sulla stagione appena conclusa, difficile e dura

Il capitano Urbinati nell’ultima gara casalinga contro la Virtus Verona

All’indomani dell’ultima gara di campionato, mister Cornacchini e capitan Urbinati hanno tracciato un bilancio della stagione canarina, sottolineando il raggiungimento dell’obiettivo iniziale, per nulla scontato dopo tante difficoltà, legate soprattutto all’emergenza Covid.

«Non ho ancora parlato con la società del mio futuro, ci sarà tempo – spiega il mister-. Prima di tutto, occorre capire cosa vorrà fare la società, fortunatamente siamo in netto anticipo. A Fermo mi sono trovato bene, abbiamo fatto un lavoro importante. Per fare risultati in questa categoria, bisogna lavorare tanto. Se andiamo a vedere chi è retrocesso, L’Arezzo, con un budget totalmente diverso dal nostro, questo la dice lunga sul livello del torneo. Se ci siamo salvati in netto anticipo, vuol dire che la squadra ha lavorato bene, in un campionato importante. Mi piacerebbe capire quello che si vuol fare, perché sono convinto che il prossimo torneo sarà ancora più impegnativo, poi ognuno prenderà le proprie decisioni. Le mie scelte sono state sempre fatte istintivamente, senza guardare la categoria. Ho avuto la fortuna di allenare la Fermana anche 10 anni fa, in un campionato perso proprio all’ultimo.

Mister Cornacchini e capitan Urbinati durante la consueta conferenza stampa settimanale

A livello organizzativo – continua mister Cornacchini – alla Fermana non manca niente, potendo contare su uno staff tecnico e medico di primo livello, è ovvio che poi il budget poi fa la differenza, se puoi contare su qualche giocatore in più, cambia tutto. Per quanto riguarda il nostro percorso, abbiamo cercato di mantenere altissima l’intensità, è normale che appena ci siamo tirati fuori dalla zona calda, inconsciamente un po’ di tensione è calata. È impossibile mantenere la stessa continuità durante tutto l’arco della stagione. L’aver perso ad esempio un giocatore come Cognigni, che per noi è fondamentale, ci ha pesato tanto. A prescindere dalla situazione contrattuale dei singoli, questa è una squadra che non va distrutta, ma mantenuta, è ovvio che i miglioramenti si possono sempre fare».

Anche capitan Urbinati è sulla stessa lunghezza del mister: «Di questa stagione mi restano sensazioni importanti, perché in questi 6 anni avevo fatto il capitano a spezzoni, occasionalmente, mentre quest’anno ho indossato la fascia quasi tutta la stagione. È arrivata poi questa vittoria salvezza a Pesaro, indimenticabile. Ogni anno ci ho messo sempre quel qualcosa in più, forse in questa stagione sono stato anche più incisivo, direi la migliore annata di tutta la mia carriera. Questo vuol dire che nel calcio non bisogna mollare mai. Con il passare degli anni tecnologie, studi e cura dei dettagli, permettono anche ai giocatori in età più avanzata di poter continuare ad alti livelli. Ho migliorato anche la mia conoscenza del fisico, riuscendo a gestire meglio queste cose, senza essere maniacale, occorre sempre equilibrio. Urbinati ha purtroppo o per fortuna una caratteristica predominante, che è quella di voler essere protagonista positivo sempre, a tutti i costi, in ogni situazione, mettendoci sempre la faccia con grande personalità, cosa che mi ha sempre contraddistinto. Con tutte le mie forze vorrei essere protagonista anche il prossimo anno. Poi a fine campionato, come ha detto già il mister, incontreremo la dirigenza, vedendo il da farsi. Anche se sono in scadenza di contratto, mi vedo ancora protagonista alla Fermana, visto che sto meglio ora di quando ero giovane. Ci terrei tantissimo ad arrivare alle 200 presenze con la maglia della Fermana e magari diventare un simbolo della squadra, di questa città. Si è già fatta la storia, ma la storia è infinita. In questi anni ho avuto degli infortuni ed alcuni problemi fisici, fortunatamente in questo torneo è andato tutto bene. È stata una stagione molto dispendiosa, che ha consumato tutte le energie fisiche, arrivando alla fine scarichi per la rincorsa fatta».

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