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Fermana, arriva anche l’addio di Luca Cremona. Per lui un ruolo nell’Area Scouting

Dopo l’annuncio del nuovo tecnico Domizzi, arrivano gli addii di Comotto e di Cremona, che rimarrà in società occupandosi dell’Area Scouting. A breve i primi colpi di mercato

Giornate di lavoro intenso in casa Fermana. Dopo l’annuncio tanto atteso del tecnico, Maurizio Domizzi, sono arrivati due addii importanti, quello dell’ex capitano Marco Comotto e dell’attaccante Luca Cremona. Cremona, arrivato a Fermo 6 anni fa, nella stagione 2015/16, aveva in precedenza militato con Seregno, Genoa, Como, Bellinzona (Svizzera), Real Montecchio, Montichiari, Ancona, Sambenedettese, Santegidiese, Vis Pesaro, San Nicolò e Termoli. Con la Fermana poi, Cremona è diventato subito una bandiera, totalizzando 119 presenze e 17 reti. Amatissimo dal pubblico e stimatissimo dalla società, l’attaccante ha deciso di dire basta, a 36 anni, con il calcio. Per lui, la Fermana ha pensato anche ad un ruolo nell’Area Scouting.

Queste le prime parole dell’attaccante gialloblù dopo l’annuncio dell’addio al calcio: «le sensazioni sono tante. L’infortunio avuto mi ha fatto pensare molto a quello che avrei fatto perché addirittura si parlava di dover prima di tutto tornare a camminare. Ho passato un periodo molto duro ma non volevo assolutamente chiudere in quel modo: volevo tornare a calcare il campo di gioco. Ho fatto quest’annata pensando già a quello che poteva essere e guardando al mio futuro».

Pesando ai momenti più belli vissuti nelle 6 stagioni a Fermo, Cremona ricorda li ricorda così: «Il primo anno con Jaconi è stato l’inizio di tutto: con il gruppo già presente in quella rosa ci siamo conosciuti e abbiamo anche sofferto il giusto. Poi con Destro siamo riusciti a tirarci fuori da una situazione brutta; arrivare ai Play-Off di Fano è stato fantastico. Da lì è cambiato tutto, si è creato uno spirito che è sempre rimasto fedele e ben presente in quel gruppo. Poi con il passare degli anni, a quella struttura, ognuno ha posto il proprio mattoncino per costruire quella Fermana che è ora. Un gruppo e una società solida, che non fa mai passo più lungo della gamba e capace di regalare grandi soddisfazioni. Un percorso straordinario costruito in primis del patron Maurizio Vecchiola, del presidente Umberto Simoni, dell’intera società, a partire dai direttori Fabio Massimo Conti e Massimo Andreatini. I tifosi meritano un discorso a parte perché Fermo sa darti qualcosa di unico. Il tifoso fermano chiede che chi scende in campo lo faccia dando il massimo, fino all’ultima goccia di sudore. Ma loro sono incredibili anche nei momenti in cui le cose non andavano bene, hanno saputo darci la sveglia e sono stati spesso determinanti. Gare indimenticabili ce ne sono diverse. Mi vengono in mente le gare con il San Nicolò e la Vastese in Serie D, nell’anno della vittoria, così come lo scontro diretto con il Matelica con la rimonta nella ripresa o anche il gol di Ferrante contro la Vis Pesaro, con lo stadio che esplode. Con quel gruppo si era creato qualcosa di incredibile: l’intesa con Hernan Molinari, nata fin dalla prima partita con l’Amitermina in trasferta, ma anche tutti gli altri come Pedro, il capitano Comotto, Urbinati, D’Angelo, Misin, Forò e Ferrante. Cito questi ma l’elenco sarebbe lunghissimo perché quei ricordi non svaniscono. Ringrazio di cuore la società per questa nuova opportunità, quella di entrare nello staff tecnico nell’Area Scouting. darò il 200% ogni giorno e in ogni momento. Ho conosciuto mister Domizzi lunedì e ho visto grandissima voglia, entusiasmo e la grande capacità di trasmetterlo a chi gli sta intorno».

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