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Cus Ancona C5, termina l’odissea dell’argentino Mariano Pego

Il pivot argentino del Cus Ancona, dopo essere rimasto bloccato in Italia per settanta giorni a causa del coronavirus, può finalmente far ritorno a casa dai suoi familiari che lo attendono in patria

Mariano Pego
L'argentino Mariano Pego, bomber del Cus Ancona

ANCONA – Mariano Pego, pivot della squadra di calcio a 5 Cus Ancona, tornerà nella sua Argentina. Dopo settanta giorni di odissea a causa del coronavirus, che gli ha impedito di far ritorno in Sudamerica, è pronto per salire su un aereo che lo riporterà dalla sua famiglia e dai suoi affetti.

«Da una parte sono contento di tornare a casa – dice Pego – dall’altra mi dispiace per come sono andate a finire le cose, sopratutto per la dirigenza del Cus Ancona ma anche per i tifosi. Abbiamo disputato una stagione eccezionale, eravamo in corsa per il primo posto così come eravamo qualificati per la fase finale della Coppa Italia, un traguardo mai raggiunto dal Cus Ancona. Nessuno di noi poteva mai immaginare una cosa del genere. Più che una squadra la nostra era una famiglia, siamo sempre stati uniti anche nei momenti di difficoltà. Sia la società che i tifosi sono sempre stati vicini alla squadra. Per quello che riguarda il sottoscritto posso solo dire che questi due mesi passati in isolamento non sono stati semplici da gestire. All’inizio con me c’era Diego Pastoriza poi lui è riuscito a trovare un volo per rientrare in Uruguay, sua terra di origine. In questo periodo il Cus Ancona mi ha sempre aiutato e questa è una cosa che porterò nel cuore».

In Argentina, come da normativa, dovrà sottoporsi alla quarantena obbligatoria: «A casa mi hanno preparato dei locali dove dovrò trascorrere 14 giorni in isolamento. La cosa più importante è poter riabbracciare la mia famiglia oltre ai nipoti, anche se in questo periodo trascorso a Falconara i contatti non sono mancati. Finita la quarantena festeggeremo con una bella grigliata con amici e parenti».

Poi, da parte sua, una battuta sul futuro: «Ero venuto ad Ancona per portare la squadra in serie A2, eravamo in corsa per questo traguardo poi è accaduto quello che tutti sanno. Lascio un conto in sospeso con la società e con l’intera tifoseria, spero di tornare il prossimo anno per raggiungere questo obiettivo. Per come sono stato trattato e per le premure avute penso che ogni giocatore vorrebbe venire in una società come il Cus Ancona».

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