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Coronavirus: lo stop al calcio amatoriale visto da chi lo vive ogni giorno

Parola all'allenatore della "Volante Pergola", mister Mauro Rosa, in pausa forzata causa Covid-19. «Ai miei ragazzi piena libertà, se allenarsi a casa o meno, ma questo è un campionato da annullare»

Da sinistra: il presidente Misa Calcio Alessio Olivi, Giancarlo Rossi ufficio stampa e Mauro Rosa, allenatore della Volante Pergola durante il gemellaggio sportivo tra le due formazioni del campionato Uisp
Da sinistra: il presidente Misa Calcio Alessio Olivi, Giancarlo Rossi ufficio stampa e Mauro Rosa, allenatore della Volante Pergola durante il gemellaggio sportivo tra le due formazioni del campionato Uisp

PERGOLA – In un momento in cui lo sport, a tutti i livelli, si è fermato per l’emergenza Coronavirus, parlare di calcio può sembrare dissonante. Ma è l’occasione giusta per fare il punto della situazione con chi vive ogni giorno con passione questa disciplina sportiva e da un momento all’altro è stato costretto a stravolgere completamente i propri piani, nonostante l’andamento sul campo potesse ancora confermare la bontà dei progetti per l’anno in corso.

Ne abbiamo parlato con Mauro Rosa, mister della “Volante Pergola”, formazione che quest’anno stava disputando il campionato Uisp serie A Senigallia (dalla fine del torneo scorso, in seguito al diminuito numero di iscrizioni, Pesaro e Senigallia si sono unite in un unico girone). «È un periodo molto duro – spiega l’allenatore – dove tutto è cambiato in un attimo. Tutto ciò che era normalità e routine, in questo momento non lo è più; è destabilizzante tanto quanto profondo, in quanto obbliga ognuno di noi a star lontani, a non aver contatti, ad imparare a scandire le giornate in modo diverso. Probabilmente questo permette a noi tutti di riflettere, di fare una pausa dal correre e soprattutto di comprendere le vere priorità del vivere. Questo in realtà è il pensiero che aleggia nel mio gruppo sportivo: è tempo di star fermi, “a casa” per far sì che non crescano i numeri di questa tragedia. Ci sarà poi di nuovo il tempo per rimetterci in gioco ed in campo…e forse lo faremo con uno spirito diverso, lo stare insieme, gli allenamenti e le partite non saranno più un qualcosa di scontato».

Pergola inoltre ha visto scrivere una triste pagina della storia calcistica cittadina: dopo aver avuto per molti anni una formazione nel campionato di Eccellenza, lo scorso anno per vari motivi la società non si è iscritta, anzi ne sono nate due realtà che si dividono la Terza categoria. «Noi come gruppo sportivo non ne abbiamo beneficiato, nessun elemento della squadra di eccellenza ha voluto proseguire nel campionato Uisp», confessa mister Rosa.

Nel frattempo «ai miei ragazzi ho lasciato piena libertà di fare o non fare pratica sportiva, in questo momento così delicato è giusto che ognuno faccia ciò che si sente. Chi ama lo sport e chi lo pratica troverà il modo di farsi una corsetta solitaria o esercizi in casa per cercare di mantenersi in forma. Poi ci sarà anche – fa una battuta – chi si dedicherà allo sport della forchetta».

Il problema ora è capire quale sarà il futuro di questo campionato attualmente sospeso: allo stato attuale la Volante Pergola disputerebbe i play out poiché conta un punto in più dell’Arcevia e del Monserra che finirebbero per retrocedere in serie B. La serie da cui proviene la formazione di mister Rosa che quindi, potrebbe raggiungere così l’obiettivo della salvezza. «Se si dichiarassero chiusi i campionati – dichiara dispiaciuto Mauro Rosa – ci potremmo giocare la salvezza con La Marina Pro Cesano, ma anche in caso di vittoria, sarebbe una salvezza che lascia l’amaro in bocca, perché congelata senza aver avuto la possibilità di giocare tutte le gare a disposizione, che avrebbero potuto avere esiti positivi o nefasti. Oggettivamente credo che questo sia un anno sportivo da annullare, da mettere in un qualche modo in stand by. Quindi è altrettanto difficile far la somma degli obiettivi prefissati, obiettivi che in questo momento vengono messi in disparte, a cui non è possibile fornire un’analisi concreta o finale… Anche perché non c’è stata in realtà una finale di gioco o di stagione».

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