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Clementi e la Vigor Senigallia post alluvione: «Rabbia e orgoglio»

Il tecnico dei rossoblù parla del momento drammatico che sta vivendo la città. Giocatori e dirigenti impegnati negli aiuti, riapre lo stadio Bianchelli

Aldo Clementi tecnico della Vigor
Mister Aldo Clementi (foto Fc Vigor Senigallia)

Il dramma dell’alluvione ha lasciato ferite profonde sul territorio e sulle vite dei senigalliesi, impegnati in questi giorni nelle operazioni di soccorso e in un difficile ritorno alla normalità. Tra loro anche i dirigenti e i calciatori della Fc Vigor: il calcio a Senigallia prova a ripartire, ma senza poter dimenticare quanto è successo.

«E’ stato qualcosa di inimmaginabile, soprattutto se l’hai già vissuta pochi anni prima – spiega Aldo Clementi, allenatore della Vigor e senigalliese doc –. Ritrovarsi con acqua e fango in città e nelle campagne limitrofe, con drammi familiari e vittime, è qualcosa di assurdo e sconvolgente. Dopo 8 anni riviviamo la stessa situazione, questa volta ancora più grave e drammatica. Da cittadino c’è rabbia e indignazione. Ma c’è anche la grande solidarietà della gente di Senigallia, con una mobilitazione generale di ogni fascia d’età. Sono stato per strada ad aiutare e ho potuto apprezzare tanti giovani armati di pale e secchi andare ad aiutare chiunque e ovunque. Un grande risposta. E questo da senigalliese mi rende enormemente orgoglioso».
Nonostante l’alluvione la gara di campionato di domenica scorsa della Vigor non è stata rinviata. I rossoblù hanno disputato regolarmente la partita in trasferta contro il Notaresco (pareggiata 2-2), pur tra mille difficoltà. «I primi giorni dopo l’alluvione sono stati difficili – spiega il mister – ovviamente non ci siamo allenati e nella squadra in tanti hanno avuto danni personali o familiari. I nostri giocatori e dirigenti sono andati ad aiutare per strada a spalare il fango. Siamo partiti per la gara di Notaresco facendo la rifinitura la mattina a Montemarciano. E questa settimana, con lo stadio Bianchelli ancora chiuso, ci siamo allenati a Mondolfo e Ostra Vetere, che ci hanno ospitato con grande generosità e ci hanno permesso di avere ad una sorta di normalità».

Mercoledì torna il campionato e la Vigor gioca in casa: si torna al Bianchelli?
«Da domani (26 settembre, nda) dovrebbe riaprire lo stadio e quindi torneremo ad allenarci lì. L’impianto non è stato danneggiato, anche se ci sono problemi nel quartiere e nell’area circostante. Quindi mercoledì la partita dovrebbe essere giocata al Bianchelli, ma credo che ci saranno ancora delle valutazioni da fare».

Parliamo del campionato: 4 punti in 3 giornate…è soddisfatto?
«Sono discretamente soddisfatto. Quello che mi premeva era vedere se una squadra come la nostra, quasi interamente confermata e con due soli nuovi acquisti provenienti sempre dall’Eccellenza, fosse competitiva anche in serie D. Siamo solo all’inizio ma credo che nelle gare disputate finora abbiamo dimostrato di essere all’altezza. Poi le partite sono fatte di episodi, contro il Chieti non meritavamo di perdere, mentre a Genzano forse abbiamo raccolto qualcosa in più».

Le piace lanciare i giovani… Kerjota può essere la sorpresa del campionato?
«Kerjota è un 2001 ma non lo considero neanche un under, perché dal mio punto di vista è già maturo e pronto per la categoria. L’ho fortemente voluto e in prospettiva può ambire a qualcosa in più della serie D. Poi abbiamo tanti ragazzi validi del nostro settore giovanile. Lo scorso anno hanno fatto la differenza, anche grazie al senso di appartenenza che hanno verso questa maglia e questa città».

In ottica salvezza chi teme di più?
«Penso che sarà un campionato molto livellato come quello dello scorso anno. Credo che saremo in un lotto di 7-8 squadre a contenderci la permanenza in serie D. In questo momento mi voglio concentrare  su di noi, sulla nostra forza mentale e sulla nostra crescita».

Il fattore campo può essere un vantaggio?
«Lo scorso anno per noi lo è stato. Si è creato un legame molto forte tra squadra, tifosi e città. I ragazzi sanno bene che giocare davanti a 1500-2000 persone è anche una responsabilità, ma allo stesso tempo è stimolante».

Uno sguardo alle altre marchigiane…può essere l’anno della Samb?
«E’ una squadra costruita per vincere. Hanno cambiato tanto e anche loro hanno bisogno di tempo per trovare la quadratura. Penso che anche il Fano abbia una rosa competitiva e può fare molto bene. Il Porto d’Ascoli ha lavorato benissimo e sulla logica della continuità e della rosa. Il Tolentino è squadra giovane e tutta da scoprire. Il Montegiorgio è partito male ma ha giocatori per risollevarsi».

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