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Tirreno- Adriatico a Jesi: il saluto di Roberto Mancini, nel segno di Michele Scarponi

Il Ct azzurro è presidente onorario del comitato organizzatore della "tappa del Verdicchio" con arrivo su viale della Vittoria il 18 marzo prossimo, con lui Marco Scarponi. «Il grande ciclismo torna in città, da non perdere»

Roberto Mancini, Marco Scarponi, Ugo Coltorti

JESI – «Un evento grande e prestigioso. E sarà bello ricordare così a Jesi Michele Scarponi, che ormai è fra gli “immortali”. Impossibile da dimenticare». Così Roberto Mancini, Ct della Nazionale italiana di calcio, in veste di presidente onorario del comitato organizzatore della tappa del 18 marzo prossimo, un lunedì, dell’edizione 2019 della corsa ciclistica Tirreno- Adriatico. Tappa che, proveniente da Matelica, nel segno del Verdicchio si concluderà a Jesi, con traguardo su viale della Vittoria, all’incrocio con via Radiciotti, poco prima dell’ex Ospedale Civile ora dismesso. E, vicino a Mancini, proprio Marco Scarponi, fratello di Michele e presidente del comitato, ricorda: «Michele era nato a Jesi, proprio in quell’ospedale a due passi dal traguardo. A Jesi, con la Giannino Pieralisi, aveva iniziato a gareggiare, nella squadra che cessò l’attività l’anno dopo il passaggio di Michele a dilettante, nel 1997. Sarebbe bello che questo evento rappresentasse anche una occasione per far ripartire il ciclismo a Jesi».

Brindisi per il comitato organizzatore della tappa jesina della Tirreno-Adriatico 2019

C’è anche un altro bell’intreccio da ricordare, legato all’ultima volta del grande ciclismo maschile (il Giro d’Italia femminile arrivò e partì da Jesi nel 2014) in città: la tappa del Giro ospitata nel 1985. «La vinse Orlando Maini– ricorda Marco Scarponi– che poi divenne direttore sportivo e lo è stato, per due anni, di Michele alla Lampre. Sarebbe bello averlo qui quel giorno». Per il Ct azzurro Mancini fanno fede la passione per la bici, spesso inforcata nei suoi momenti di pausa per pedalare fra i colli della Vallesina o fino a Senigallia. «Ma io, in quella squadra, sono solo un gregario– spiega il Mancio- il rapporto con la bicicletta è nato, come tutti, da bambino. Ma una decina d’anni fa, in una fase in cui ero più libero, ho iniziato con la bici da corsa. Mi piace, ti fa vedere le cose in maniera diversa dal solito. E è divertente, anche se ancora, purtroppo, troppo pericoloso». Una battaglia portata avanti, quella per la sicurezza, proprio dalla Fondazione Scarponi, intitolata a Michele, investito e vittima di un incidente stradale durante un allenamento. «Andremo anche nelle scuole, a parlare coi giovani che stanno per prendere la patente. Quella che è troppo spesso una giungla, deve diventare una strada civile» dice Marco Scarponi. Nota a margine, Mancini il 18 marzo a Jesi non potrà esserci. «Proprio quel giorno- spiega il Ct- si raduna la Nazionale. Un peccato, mi sarebbe piaciuto poter essere presente».

Roberto Mancini con Marco Scarponi

Il comitato che supporterà l’amministrazione comunale nell’ospitare l’organizzazione dell’evento si presenta presso il negozio di bici “Le Velò” di via Marconi. Qui c’è Simone Stortoni: ex ciclista professionista, è stato lui a disegnare il percorso della tappa. «Partenza da Matelica- spiega Stortoni- poi San Severino, Cingoli, Apiro e Cupramontana. Quindi Montecarotto, Serra de’ Conti, la discesa sull’Arceviese e poi Ostra, Monte San Vito, Borghetto, il passaggio sulla statale e di lì l’arrivo a Jesi, per un circuito da ripetere tre volte fra viale della Vittoria, via Roma fino alla Tre Valli, via Setificio in senso contrario a quello di marcia e ancora il viale. Mi hanno chiesto una tappa facile, dopo quella complicata della domenica prima a Recanati, l’ultima salita è ben lontana dall’arrivo e è probabile un arrivo in volata del gruppo».

Con gli illustri ospiti e Stortoni, nel comitato organizzatore anche il vice presidente Diego Pierelli e poi Eddo Romagnoli, Giorgio Federici, Ernesto Sopranzetti, Giordano Giuliani, Giancarlo Catani, Riccardo Fioretti, Marco Belardinelli e Massimo Ippoliti. Porta i saluti dell’amministrazione l’assessore allo sport Ugo Coltorti: «Sarà uno sforzo importante, l’impegno sarà massimo da parte di tutti in un giorno feriale che non potrà non creare un poco di trambusto. Ma l’occasione della vetrina d’una corsa seguita da milioni di persone non poteva essere persa. Grazie al contributo che Alberto Mazzoni, con Imt, ha portato per rendere possibile tutto questo».

Mancini ai microfoni della rai

Quanto alle iniziative, il comitato sta lavorando a collaborazioni con l’Ente Palio San Floriano, Pedale Chiaravallese, Fondazione Pergolesi Spontini, JesiCentro, il Liceo Artistico e all’allestimento di una mostra di bici d’epoca nella suggestiva cornice di Palazzo della Signoria.

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