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Campetto Basket, Stecconi: «C’è in gioco il futuro dello sport italiano»

Il general manager anconetano ha ripercorso le tappe dell'attualità con il commento alla sospensione definitiva. Nella sua intervista anche una previsione sul futuro nazionale

Luciana Mosconi Campetto Basket Ancona
La Luciana Mosconi Campetto Basket raccolta a fine gara

ANCONA- La Federazione Italiana Basket, ormai da qualche giorno, si è espressa sulla sospensione definitiva dei campionati nazionali. Il general manager della Luciana Mosconi Campetto Basket Ancona Alessandro Stecconi ha commentato il provvedimento, dando anche una sua personale interpretazione: «Devo dire innanzitutto che la pallacanestro italiana si è dimostrata matura rispetto alla gravità della situazione. La sospensione tempestiva della stagione è stata una scelta inevitabile rispetto alla grave situazione del paese. Il consiglio federale del 15 aprile scorso ha iniziato a delineare alcuni elementi formali e di costi per la prossima stagione. Anche qui tuttavia credo dovremo aspettare ancora molto per capire come affrontare il futuro, vista la non banale questione di come e quando si potrà rimettere piede dentro a impianti sportivi chiusi da fine febbraio. E al nostro livello, vista la ricerca di visibilità degli sponsor sui campi da gioco, poter giocare a porte chiuse o a porte aperte fa tutta la differenza del mondo».

Ovviamente, da amanti del basket, è chiaro che la decisione abbia lasciato sconforto ma è anche tanta la consapevolezza che non c’erano altre strade da percorrere: «Siamo tutti delusi, chi fa sport vuole ottenere i risultati, buoni o cattivi che siano, sempre e solo sul campo. Navigavamo nella parte bassa della classifica, erano in programma derby infuocati per garantirci la permanenza tranquilla nella categoria. Insomma si è persa una parte di stagione davvero emozionante. Ma credo davvero che quello che si è deciso fosse inevitabile».

Uno sguardo, inevitabile, anche al futuro: «Sono giorni decisivi, non credo ci sia in gioco soltanto il nostro futuro ma piuttosto quello di tutto lo sport italiano in generale. Noi non viviamo su Marte, credo che sia il caso che tutti gli attori in gioco si rendano conto che è previsto in via prudenziale un calo del PIL del 7/8%. Rimettiamo in sesto i meccanismi economici, riapriamo le aziende, ritorniamo ad una vita sociale e di consumo normale. Poi parleremo di sport. La Luciana Mosconi e tutti gli altri nostri sponsor noi possiamo solo ringraziarli per quello che hanno fatto sinora e assieme a loro decideremo come ripartire. Certo è che la voglia di riscatto è tanta».

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