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Calcio, per Vis e Fano ritorno in campo lontano

Con gli ultimi aggiornamenti è ufficiale che le società sportive non si potranno allenare per tutto il mese di aprile. Ora le società pensano al caso stipendi

Con la possibilità di un ritorno in campo sempre più remota, e un immobilismo forzato che ha coinvolto l’intero mese di marzo e da ieri sera anche quello di aprile, le società di Serie C dovranno iniziare a parlare di una riduzione degli stipendi dei propri calciatori, proprio come si è iniziato a fare in Serie A. Le mensilità alla quale si fa riferimento sono 4, ovvero quelle che vanno dal periodo di marzo a quello del termine dei contratti datato 30 giugno.

Una delle proposte che sta rimbalzando in questi giorni è quella della cassa integrazione anche per i giocatori della Lega Pro. «Penso che questa soluzione sia condivisibile perché compara la società stessa ad una azienda – dice il difensore della Vis Pesaro Tommaso Lelj -. Credo che una riduzione dell’ingaggio sia assolutamente inevitabile, ma speriamo che si trovi un qualcosa che metta d’accordo più persone possibili».

In casa biancorossa, sono ben 9 i calciatori che hanno un contratto che non scadrà in questa stagione, e questo potrebbe essere una questione che può agevolare una privazione che magari verrà ricalcolata nella prossima stagione.

In casa Fano ha parlato di futuro il mister Marco Alessandrini. «Penso che nessuno sia in grado al momento di stabilire con precisione quando si riprenderà. L’augurio è quello, se lo augurano tutti e ce lo auguriamo anche noi. Al di là dell’aspetto sportivo che è quello che ci compete di più, se si riprenderà a giocare vorrà dire che la situazione sarà nettamente migliorata, cosa che al momento non sembra così vicina. È vero che ci sono delle grandissime responsabilità in gioco: al di là dell’ambito economico, c’è di mezzo la vita delle persone. Per poter ripartire è necessario che il virus non sia più in circolazione».

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