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Vigor, il Covid non ha fermato il settore giovanile. Servadio: «I ragazzi hanno risposto alla grande»

Bilancio più che positivo del Responsabile Tecnico del vivaio rossoblu. La società ha potuto, nonostante tutto, toccare con mano numeri importanti quest'anno

Loris Servadio, responsabile tecnico del settore giovanile rossoblu

SENIGALIA – Sono stati e continuano ad essere mesi difficili per il vivaio della Vigor Senigallia. Stessa sorte – purtroppo – è toccata a tutte le altre società che come quella rossoblu fanno del loro settore giovanile il proprio cavallo di battaglia.

Il Covid è stato di certo il nemico numero uno di tutti quei ragazzi che con infinito entusiasmo, ogni giorno, non vedono l’ora di raggiungere il campo sportivo per praticare il loro sport preferito.

Tra rigidi protocolli, sforzi economici e numerosi sacrifici, il bilancio di metà stagione del Responsabile Tecnico della FC Vigor Senigallia – Scuola Calcio Vigorina Loris Servadio è comunque positivo: «Nonostante tutte le difficoltà, i ragazzi hanno risposto alla grande».

«Chiaramente i primi mesi c’erano diverse perplessità e sono stati indubbiamente i più difficili. Sembrava inizialmente che si potesse riprendere con le regolari attività ma poi è arrivato lo stop. Tutti questi cambiamenti ci avevano già fatto prevedere che sarebbe stato un anno complicato. Ammetto che nei nostri ragionamenti avevamo preso in considerazione l’idea che purtroppo qualche ragazzo potesse rinunciare ad allenarsi. Invece col passare del tempo, valuto la stagione fin qui più che positiva. I ragazzi partecipano alle sedute e le famiglie sono sempre pronte a confrontarsi con noi. Tocchiamo con mano numeri importanti nonostante le difficoltà».

«Per questo ci tengo a complimentarmi e ringraziare tutti i tecnici del nostro vivaio. Hanno svolto e stanno svolgendo un ottimo lavoro frutto di tanti sacrifici».

E sul futuro: «Difficile ad oggi pensare a cosa potrà succedere tra qualche mese – ammette Servadio -. Il nostro auspicio è quello che siano le possibilità in estate di organizzare magari qualche torneo o un camp dedicato ai nostri giovani tesserati. Certo che sarà da analizzare l’evoluzione della pandemia per poter provare a organizzare qualcosa. Oggi è difficile prevedere o far programmi».

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