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Tolentino, brividi d’alta classifica. Mister Mosconi non pone limiti

Vogliamo arrivare il più in alto possibile» spiega il tecnico dei cremisi, che si gode un terzo posto raggiunto con budget ridotto e tanti giovani in rosa

mister Andrea Mosconi (foto pagina facebook US Tolentino 1919)

Sette risultati utili consecutivi, 15 punti conquistati nel girone di ritorno e terzo posto in classifica: è un momento magico per il Tolentino di mister Andrea Mosconi, alla quinta stagione sulla panchina cremisi. Un connubio vincente e in continua crescita, dalla vittoria del campionato di Eccellenza nel 2019, alle due salvezze conquistate in serie D, fino alle ambizioni play-off di questa stagione. C’è già chi evoca le gesta del grande Fabrizio Castori, che portò il Tolentino in C2 partendo proprio dall’Eccellenza. Mosconi per ora predica umiltà, ma allo stesso tempo non si pone limiti. «Dobbiamo continuare a lavorare a testa bassa – spiega il mister – poi a fine campionato tireremo le somme. Possiamo giocarcela con tutti su ogni campo».

Ormai non si può parlare più di sola salvezza…
«Inutile nascondersi, abbiamo gli stessi punti della scorsa stagione ma con dieci partite ancora da disputare. Siamo quelli più in forma in questo momento, abbiamo fatto punti con tutte le squadre di vertice ed è difficile per chiunque affrontarci. Non so dove arriveremo ma puntiamo più in alto possibile».

Il cambio di passo è arrivato nel girone di ritorno. Da cosa è dipeso?
«Nel girone di andata abbiamo regalato qualche gol di troppo. Però quegli errori ci sono serviti per crescere. Siamo migliorati partita dopo partita e adesso dobbiamo continuare così, lavorando con umiltà e concentrazione durante la settimana».

C’è rammarico per i pareggi ottenuti contro le “cenerentole” Nereto e Aurora Alto Casertano?
«C’è più rammarico per le sconfitte del girone d’andata contro Fiuggi e Porto d’Ascoli. Lì abbiamo perso immeritatamente per 1-0 su un calcio di rigore. A Nereto ci siamo fatti gol da soli e poi è sempre dura recuperare. Potevamo avere tranquillamente 4-5 punti in più».

La difesa e il “fattore casa” sono le armi in più del suo Tolentino?
«Sicuramente abbiamo la terza difesa del campionato, siamo la squadra che ha fatto più vittorie in casa insieme al Trastevere e quella che ha subito meno gol in casa. Siamo un po’ in ritardo con i gol realizzati, ma dipende anche dal fatto che in attacco siamo un po’ corti nelle rotazioni e se manca Padovani facciamo fatica a sostituirlo. Altrimenti Zammarchi e Padovani, se stanno bene, sono la miglior coppia d’attacco della categoria».

Siete anche riusciti a valorizzare tanti giovani…
«Tutti parlano dei giovani ma poi li fanno giocare soltanto 10 minuti. Noi ci crediamo davvero e puntiamo sui ragazzi del nostro settore giovanile, non andiamo a prenderli in prestito da altre società. Gente come Bucosse, Mengani e Stefoni, ma anche Lattanzi e Moscati. Siamo al primo posto a livello nazionale per la valorizzazione dei giovani. Abbiamo due nostri ragazzi che sono stati convocati al Torneo di Viareggio. E nonostante uno dei budget più bassi del girone, siamo riusciti ad ottenere risultati di alta classifica, valorizzando al tempo stesso i ragazzi del nostro settore giovanile. Non è semplice coniugare le due cose».

A fine stagione potrebbe arrivare la chiamata di una big per la panchina…
«Penso sia normale se si ottengono buoni risultati. Si ascolta e si valuta, ma la mia priorità al momento è il Tolentino. È difficile trovare un progetto serio e affidabile altrove. Questa è una società che rispetta gli impegni e ti mette nelle condizioni di lavorare al meglio. Non a caso sono qui da cinque stagioni.  E quando sento fiducia attorno a me, posso anche firmare in bianco».

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