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Calcio serie D, Mosconi e il primo posto del Fano: «Come essere al Real Madrid»

Un gruppo unito più forte dei tanti infortuni. Padovani sotto i ferri, il Fano tornerà sul mercato. Intanto è tornato l’entusiasmo in città

Andrea Mosconi, allenatore dell'Alma Juventus Fano

«Per me questa maglia è come se fosse quella del Real Madrid e altrettanto dev’essere per i miei giocatori». Parole e grinta di mister Andrea Mosconi, allenatore dell’Alma Juventus Fano che vive una settimana da capolista in serie D (a pari merito con Pineto e Avezzano), grazie alla vittoria in trasferta ottenuta a Vasto. Dopo la salvezza ai play-out della scorsa stagione, la situazione si è decisamente ribaltata in casa granata. «La classifica per ora non la guardiamo – sottolinea mister Mosconi – noi in questo momento dobbiamo solo lavorare duramente e onorare la maglia del Fano in ogni partita e in ogni singolo allenamento».

Avete riportato l’entusiasmo in città, un primo obiettivo è stato raggiunto…
«È stato bellissimo tornare dalla trasferta di Vasto ed essere accolti da tutti quei tifosi. Ci sostengono al di là del risultato, perché hanno visto in questa squadra la voglia di lottare e sacrificarsi. Chi fa parte del Fano deve credere in un sogno. I nostri tifosi sono il dodicesimo uomo in campo, il nostro dovrà essere la fossa dei leoni».

È una squadra costruita a sua immagine e somiglianza?
«La sento mia al cento per cento, per come l’abbiamo costruita e per come gioca. Siamo una famiglia e c’è sintonia a tutti i livelli. Qui non esistono prime donne, in campo non vanno né i soldi né il curriculum, ma la determinazione e le motivazioni, che contano più delle qualità tecniche dei singoli. Voglio gente che lotta senza mai risparmiarsi».

La solidità in difesa è un altro punto di forza del suo Fano?
«Sì ma dobbiamo migliorare. I miei giocatori lo sanno, la nostra dev’essere la miglior difesa del campionato, sarò soddisfatto solo quando arriveremo ad avere un certo numero di partite con zero gol subiti».

A Vasto siete stati più forti delle tante assenze…
«Eravamo praticamente senza reparto offensivo (mancavano Drolè, Broso, Padovani e Capezzani), davanti hanno giocato un 2003 e un 2004, ma non ci siamo lamentati e non lo faremo neanche adesso. Chi entra si sente protagonista e va in campo a mille».

Novità sull’infortunio a Padovani?
«Purtroppo il giocatore ha una lesione al crociato e dovrà operarsi. Si prevede un lungo stop. Domenica vogliamo fare una grande partita per dedicarla a lui».

Al Mancini arriva il Termoli ultimo in classifica, è il classico testa coda…
«Sì ma solo sulla carta, non lo è nella realtà perché il Termoli è una buona squadra e la classifica non è veritiera. E’ una gara difficile, sarà una battaglia come ogni domenica».

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