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Calcio, mister Manoni suona la carica: «Anima e corpo per la Samb»

Il tecnico rossoblù fa il punto della situazione dopo il kappaò all’esordio: «Siamo una big ma dobbiamo avere la mentalità di una provinciale»

Mister Manolo Manoni

Da uomo di calcio con una passione sconfinata per questo sport, mister Manoni ha fatto fatica in questi mesi a restare lontano dai campi di gioco. L’esonero lo scorso anno dalla panchina del Castelfidardo ha lasciato il segno, alimentando la voglia di rimettersi subito in gioco e dimostrare a tutti le proprie capacità. L’occasione è arrivata con la chiamata della Sambenedettese, che sta vivendo una stagione travagliata e un momento particolarmente delicato in classifica. Una sfida subito accettata da Manoni, cui non mancano stimoli e motivazioni.

Mister Manoni, cosa non ha funzionato domenica contro il Chieti?
«Ci aspettavamo di fare un risultato importante e di portare a casa una partita che ci avrebbe permesso di avere più serenità durante la settimana. Ci stavamo riuscendo bene nel primo tempo. Nel secondo tempo alla prima difficoltà sono riemerse quelle problematiche mentali in cui in questo momento la Samb è invischiata».

La squadra soffre ancora il “mal di casa”…
«I numeri dicono questo. Dopo 20 partite le statistiche cominciano a prendere valore. Ci può stare perché la pressione a Sambenedetto è nettamente superiore rispetto a un’altra piazza. Qualche ragazzo può aver avuto difficoltà per il clima e la pressione che si respira in casa. Ma abbiamo giocatori di spessore tecnico e umano che devono dare quel qualcosa in più. Credo nel gruppo e nell’unione d’intenti, nel reciproco sacrificio, nel mettere al primo posto l’obiettivo comune e lasciare da parte ogni personalismo».

Ci sono problemi extra calcistici che influiscono sulla tranquillità dei giocatori?
«È normale che se ci sono dinamiche negative queste influiscono nella testa di un giocatore come succede normalmente a qualsiasi persona. Però siamo anche una squadra con grande esperienza e con gente navigata che ne ha viste tante. Dobbiamo cercare di venirne senza trovare alibi»

Oltra all’aspetto mentale sta pensando a cambiamenti sul piano tattico?
«Questa squadra deve ritrovare in primis la fiducia nei propri mezzi e la leggerezza mentale nel fare le cose in mezzo al campo. E’ un gruppo con grossi valori tecnici a prescindere dai moduli. Dobbiamo capire però che per noi inizia un altro tipo di campionato. In questo momento stiamo lottando per salvarci e dobbiamo calarci in questa mentalità. Se non lo facciamo, faremo fatica ogni domenica. Ci sono squadre che fin dall’inizio sono invischiate in fondo alla classifica e continuano a fare sacrifici durante la settimana, e quando incontrano la Samb sono pronte a triplicare gli sforzi. Noi siamo la big del girone, ma dobbiamo iniziare ad avere una mentalità da “provinciale”».

Cos’ha provato quando è arrivata la chiamata della Samb?
«Per un allenatore arrivare in una piazza come la Samb è un motivo di grande orgoglio. L’ho seguita spesso durante la stagione come ho seguito molto anche tutto il girone F della serie D. Sicuramente questo ha influito nella scelta della società, ma sono qui per dimostrare che posso stare in questa categoria. Anche se arrivo in una situazione di estrema difficoltà, sono carico di entusiasmo, di passione e di voglia di dimostrare che sono all’altezza. Non è stato semplice stare fuori dai campi in questi mesi, c’è tanta voglia di rivincita e io ci metterò anima e corpo».

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