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Jesina, Micozzi dopo le dimissioni: «Le mie verità»

L'intervento del dimissionario ex direttore generale della società leoncella, dopo l'ufficialità della separazione confermata da viale Cavallotti. «Non ci sono più i presupposti per continuare e non so se ci sono mai stati. C'è un pessimismo generalizzato fra notizie infondate e voci messe in giro ad arte»

JESI – «La Jesina calcio comunica che il signor Stefano Micozzi ha rassegnato le proprie dimissioni da direttore generale e responsabile del settore giovanile. La società lo ringrazia per il lavoro svolto in questi mesi e gli formula i migliori auguri per il futuro». Così, questa mattina, la società leoncella ha ufficializzato la notizia, già nell’aria, alla vigilia della sfida di domani 6 ottobre alla Vastese (ore 15, stadio Carotti) da parte della squadra allenata da Omar Manuelli. Di seguito, ecco l’intervento e il punto di vista sulla questione del dimissionario Stefano Micozzi, che riceviamo e pubblichiamo.

«Ho appena inviato una mail con le mie dimissioni al presidente ed alla segreteria della Jesina Calcio- spiega Micozzi- Purtroppo non ci sono più i presupposti per continuare. A dire il vero non so se ci sono mai stati, perché in realtà tante situazioni non le conoscevo a giugno, quando ho accettato questo incarico, ma si sono palesate strada facendo. Ma comunque mi sono buttato in questa avventura a corpo morto, con tanto entusiasmo, ed in poco più di tre mesi tanto è stato fatto».

 

Da sinistra il presidente della Jesina Gianfilippo Mosconi, il sindaco Massimo Bacci e il direttore generale leoncello Stefano Micozzi

Nello specifico, l’ex d.g. leoncello afferma: «Si sono ricuciti i rapporti con l’Amministrazione Comunale, che si erano freddati a causa di qualche dichiarazione avventata dell’anno scorso. Si è iniziato un discorso per il sintetico al Mosconi, per il quale sia il Sindaco che il dirigente Torelli si sono dichiarati disponibili. A tal proposito abbiamo inoltrato una proposta per la quale attendiamo le considerazioni del dirigente proprio la settimana prossima. Anche con la Uisp ora si collabora in maniera fattiva, tanto che ci hanno messo a disposizione il Carotti (in realtà il Cardinaletti, ndr) per l’intero periodo della preparazione della prima squadra. Abbiamo iniziato un grosso lavoro di ristrutturazione del settore giovanile, partendo dalla selezione di allenatori e responsabili tecnici fino a riprendere il discorso della collaborazione con l’Empoli, che l’anno scorso non era andata molto bene. Anche per i pulmini a disposizione del settore giovanile avevamo quasi portato a termine l’accordo. Tutto questo in soli tre mesi di lavoro. Sì è perso qualche tesserato del settore giovanile, è vero, ma ne eravamo ben consapevoli quando siamo partiti, in netto ritardo rispetto alle altre società limitrofe. E comunque ritengo che la Jesina non debba fare una corsa alle quote e ai numeri, bensì alzare il livello di qualità del proprio lavoro e fare da raccordo per tutte le società della Vallesina».

Cosa si è rotto? Micozzi lo spiega così: «Purtroppo ho ritenuto di non poter continuare in quanto alcune persone vicine al presidente non erano contente, forse, di aver come dire “perso il controllo della situazione”, dirigenti ed ex dirigenti di Jesi, ed ho visto che questa cosa dispiaceva al presidente. Mosconi è una brava persona e l’ho visto sinceramente in difficoltà a gestire i rapporti tra questi dirigenti di Jesi e “quelli di Macerata”. Per questo motivo ho preferito facilitargli il compito. Fin dall’inizio ho avuto la sensazione di non avere la collaborazione di alcune persone. Mancate risposte al telefono, informazioni richieste che non arrivavano, rallentamenti anche sulle cose più semplici. In un primo momento ho pensato solo che mancasse un poco di organizzazione, ma poi la cosa ha iniziato ad essere sospetta. Non si può lavorare a lungo in queste condizioni».

Sulla prima squadra, l’ex d.g. dice: «La situazione della prima squadra non è così grave come sembra. Sicuramente la classifica ora non sorride alla Jesina, ma la rosa ha tutte le capacità di tirarsi fuori da questa situazione. Forse questo scossone societario servirà ai ragazzi per scrollarsi di dosso un pessimismo generalizzato. Sono bravi, lo staff è all’altezza del campionato da affrontare. Basta poco per prendere un po’ di entusiasmo e farlo prendere alla piazza, da sempre motore di questa società».

Un pessimismo sul quale Micozzi esprime le sue idee: «Il pessimismo generalizzato dipende da tante cose. Ok i risultati che latitano – non dimentichiamo però che Avezzano a parte, dove abbiamo davvero fatto una brutta prestazione, la fortuna non ha di certo aiutato la Jesina con gol subiti allo scadere, decisioni arbitrali non certo favorevoli in più di una occasione e altro- ma anche qualche addetto ai lavori di Jesi sembra voler peggiorare la situazione a tutti i costi. Mi riferisco a qualche articolo uscito nei giorni scorsi dove sono state scritte falsità clamorose. Si scrive che la Jesina vive alla giornata girovagando per i campi di Jesi senza alcuna programmazione e che la dirigenza si è dimenticata di lasciare spazi al Carotti per la prima squadra. Nulla di più falso. Premesso che la situazione campi a Jesi è quella che è, l’anno scorso la prima squadra si è allenata al Carotti fino a dicembre, quando è dovuta migrare a Monsano perché le condizioni del Carotti erano pessime, nonostante un autunno poco piovoso. Quest’anno abbiamo deciso coscientemente di non andare con i grandi sul Carotti proprio per preservarlo, considerate anche le previsioni di un autunno molto più piovoso. E lo abbiamo riservato solo ai bambini dal 2009 al 2014. Tra l’altro molti di essi tra un mese migreranno in palestra….. Per la prima squadra abbiamo fatto un accordo per i campi di Monsano, dove vige la regola di tutti i campi in erba: se non piove si può andare al principale, ma in condizioni precarie, ci si allena al secondario. Anche l’anno scorso quando pioveva la squadra si allenava all’antistadio del Carotti. Il fatto di andare qualche volta sui sintetici della zona, serve per poter usufruire di campi grandi senza arrecare danni ai fondi in erba. Ci trovate qualcosa di strano? Tra l’altro proprio la settimana scorsa abbiamo fatto un sopralluogo al Cardinaletti con il mister ed abbiamo trovato un accordo per poter usufruire 2/3 giorni la settimana di quell’impianto per la prima squadra. Sempre vincolato alle condizioni atmosferiche, con il campo in terra rossa come alternativa. Anche il silenzio stampa di questa settimana ha sollevato un polverone pazzesco. Ma a me non sembra strano evitare dichiarazioni che avrebbero potuto creare disagi dopo una brutta prestazione come quella di Avezzano. Silenzio stampa che ha permesso alla società di prendere tante decisioni in tutta tranquillità e silenzio stampa che sarà interrotto, da quello che si era deciso, domani in occasione della partita interna con la Vastese. Non parliamo poi di tutte le notizie infondate sull’esonero di Manuelli, sulla prima squadra affidata a Cuicchi, sul sostituto di Cuicchi per la juniores, e chi più ne ha e più ne metta. Devo dire che non so quanto è responsabilità di chi scrive e quanto di personaggi che mettono in giro voci ad arte. Comunque adesso non servirà più e tutti potranno lavorare più serenamente per il bene della Jesina».

Sul proprio futuro, Micozzi dice: «Adesso intanto riprendo a lavorare a tempo pieno. In questi mesi ho messo colpevolmente in secondo piano la mia professione. Poi vedremo. Sicuramente per un appassionato come me stare lontano dal calcio risulterà difficile. Ma la distanza sarà elemento decisivo nel pensare il prossimo impegno. Per finire mi vorrei scusare con tutte quelle persone e aziende con le quali lascio discorsi a metà, spero che qualcun altro li terminerà per il bene della Jesina. Vorrei poi ringraziare tutte quelle persone che giornalmente si adoperano a Jesi con passione quali Ennio il segretario storico, i segretari del settore giovanile, i magazzinieri, i custodi, l’autista, l’addetto all’arbitro e il Team Manager, il DS e il Direttore Tecnico, lo staff della prima squadra e soprattutto lo staff del settore giovanile, che tra mille difficoltà dimostrano un attaccamento e una professionalità indiscutibili. FORZA JESINA».

 

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