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Domenichetti, tra bilanci e mondiale al femminile il racconto di un’emozione

Giulia Domenichetti nel suo passato ha indossato sia la maglia dell'Italia di calcio a 11 che quella di Futsal. Le sue parole che ci porteranno verso l'esordio dell'Italia femminile nella massima competizione mondiale in Francia

ANCONA- Scatterà oggi (9 giugno) alle 13.00, avversaria l’Australia, il Campionato del Mondo in Francia per la nazionale Italiana di calcio femminile guidata da Milena Bertolini. Mai come quest’anno l’attenzione mediatica sulla manifestazione è massimale e ci si aspetta tanto dalla nostra selezione, considerata sicuramente tra le migliori in circolazione. Giulia Domenichetti,  marchigiana ed ex giocatrice della nazionale, racconta le emozioni di aver indossato quella maglia azzurra e guarda con occhio molto attento alla manifestazione mondiale che si sta svolgendo in Francia:

«C’è molta attesa per questo mondiale, per l’esordio delle azzurre, abbiamo attenzione mediatica e i riflettori puntati – spiega la giocatrice – Lo dimostra la prima pagina della Gazzetta dello Sport dedicata, cosa mai successa prima per il calcio femminile. È anche normale che ci siano delle aspettative perchè è molto più di un trampolino di lancio per l’Italia. Certo il destino è nelle mani delle giocatrici e l’augurio è che il pubblico possa divertirsi e appassionarsi».

Lo sguardo del mondo, l’attenzione mediatica, una ribalta televisiva che prima d’ora non c’era mai stata. Tutti temi che si collegano al momento attuale del calcio femminile: «Sicuramente le manovre della federazione hanno spinto i grandi club maschili ad aprire al femminile. Club come Juventus, Fiorentina, Roma, Inter e Milan danno una visibilità inimmaginabile e fanno sì che una giocatrice possa allenarsi con maggior impegno. Ci sono più risorse per tecnici, strutture, staff ed è quindi normale che anche la qualità si sia elevata».

Un mondo che cambia con le emozioni, quelle della maglia azzurra, che rimangono sempre le stesse: «La maglia azzurra è sempre il sogno più grande per ogni atleta. Che sia di calcio o futsal cambia poco. La nazionale è stata una lunga e meravigliosa storia d’amore e non importa quante volte l’hai vestita perché la convocazione più importante è sempre quella che verrà dopo, non puoi mai sentirla tua, anche se la vesti da dieci anni, te la devi guadagnare sempre. La rosa attuale è un giusto mix di giocatrici giovani e più esperte, ci mancherà sicuramente Salvai che era una pedina importante ma chi la sostituirà lo farà al meglio. Tante giocatrici hanno qualità offensive, quindi, credo ci sarà da divertirsi e avremo sicuramente una squadra che non rinuncerà mai a giocare, la cosa più bella a prescindere da come saranno poi i risultati».

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