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Calcio e Coronavirus, le incognite del futuro. La Jesina femminile: «Vogliamo continuare ad esserci»

Parla il presidente Coltorti: «Ci siamo fermati lo scorso marzo, con in mano i biglietti del traghetto per la trasferta in casa della Torres. Che risposte per società di cui tutti sostengono importanza e ruolo sociale?»

La Jesina Calcio femminile in una fase di allenamento
La Jesina Calcio femminile al San Sebastiano

JESI – Le incognite non mancano. Ma ben presente è anche la volontà, per quanto sarà possibile, di superarle. «La Jesina femminile c’è e ci sarà ancora. Il desiderio sarebbe quello di continuare a fare ciò che stavamo facendo quando ci siamo fermati. Certo, ci sarà da verificare di fronte a quale tipo di situazioni ci troveremo davanti» dice Massimo Coltorti, presidente del sodalizio calcistico jesino.

Un centinaio circa di tesserate, da tutte le Marche e non solo, fra campionato di serie C, Eccellenza, under 15 e under 12, calcio a 5. Su questi fronti la Jesina Calcio femminile era impegnata al momento dello stop causa Coronavirus. «Quando ci siamo fermati lo scorso marzo – racconta Coltorti – avevamo in mano biglietti del traghetto e prenotazioni per la trasferta in Sardegna della prima squadra, che sarebbe dovuta andare ad affrontare la Sassari Torres per il campionato di C. È arrivato lo stop alla vigilia della partenza e siamo rimasti fermi a quel punto».

Dice Coltorti: «Sappiamo che i tornei giovanili Under 15 e 12 sono stati sospesi, stiamo in attesa di capire che succederà per il resto. Il mio parere è che, per quanto ci riguarda, non si riprenderà e la stagione finirà lì dove si è fermata. Un conto è la serie A maschile ma ai nostri livelli non credo possa essere chiesto di portare a termine i campionati giocando non so quante volte in infrasettimanale, con giocatrici che nella vita lavorano e studiano».

Che fine farà questa stagione è oramai quasi un dettaglio. Il punto è cercare di pensare a cosa accadrà più in là. «Appena ce ne sarà la possibilità riuniremo il direttivo – dice Coltorti -: è prevedibile che una gran parte delle società si troveranno ad affrontare difficoltà importanti, riflesso di quelle che riguarderanno le aziende e quindi il mondo degli sponsor che sono, per noi come praticamente per tutte, il sostegno principale e irrinunciabile. Complicato fare previsioni adesso. Per il momento, so che noi continuiamo a dover far fronte ai normali impegni di gestione, anche se l’attività sportiva si è di fatto fermata».

Riflette Coltorti: «Che tipo di risposta arriverà dal Governo e dagli organi sportivi come le Federazioni, nei confronti di società di cui tutti sostengono l’importanza e il ruolo sociale? È questo il punto. Iscrizioni e assicurazioni le abbiamo pagate per tutto l’anno, che potrebbe essersi a questo punto interrotto prima del tempo. Il prossimo anno che accadrà? E se anche ci si dovesse venire incontro su certi aspetti, che campionati ci aspetteranno e che tipo di impegno? Penso al nostro caso: se tante squadre dovessero saltare, potremmo ritrovarci con meno gironi e distanze e trasferte ancora più impegnative? Sono tanti i tasselli da mettere insieme».

Assicura Coltorti: «La speranza e la volontà è quella di proseguire. Mollare, con cento ragazze che giocano a calcio con noi, sarebbe un vero peccato e faremo di tutto per evitare di lasciare anche solo qualcosa per la strada. Ora, bisogna capire se sarà possibile e come, per tutto il mondo dello sport».

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