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Calcio, Clementi e la Vigor Senigallia: «Ripartire? Sì, ma solo perché significherebbe emergenza finita»

L'allenatore rossoblu analizza il momento difficile che sta attraversando tutta l'Italia, e non solo, causa Coronavirus: «La salute ora ha la priorità su tutto»

Aldo Clementi, allenatore della Vigor Senigallia

Lo stato d’animo è sempre lo stesso in casa Vigor Senigallia e in generale in tutta Italia: amarezza, speranza e tanti dubbi sul futuro. La quarantena causa Coronavirus inizia a farsi sentire e anche se si annotano piccoli segnali di miglioramento, la luce in fondo al tunnel non si vede ancora. Ripartiranno i campionati dilettantistici di calcio? Non si sa. Si riuscirà a cominciare la prossima stagione con regolarità nelle Marche? Non si sa neppure questo.

Ecco il pensiero del tecnico della Vigor, militante nel campionato di calcio di Eccellenza, Aldo Clementi: «Il nostro stato d’animo è uguale a quello di tutti gli altri italiani, siamo totalmente concentrati sul momento e non sull’aspetto sportivo. Questo però non significa che ci siamo dimenticati che siamo allenatori e calciatori, ma tutte le nostre energie sono focalizzate lì, sull’emergenza che sta attraversando il Paese. Inizialmente avevamo dato ai giocatori un programma da poter svolgere a casa che comprendeva un lavoro di corsa e forza, con le nuove restrizioni imposte dal governo non è possibile andare a correre e ne siamo consapevoli. I giocatori quindi stanno eseguendo solo lavoro dentro casa, lavoro prevalentemente mirato al mantenimento della forza».

Abbiamo quindi chiesto al mister se auspica una ripresa dei campionati: «Non abbiamo notizie aggiornate, siamo tutti chiusi in casa. Onestamente mi auguro come tutti di poter ripartire, ma solo perché significherebbe una cosa: emergenza terminata. La salute ha la massima priorità e torneremo a giocare quando questa pandemia sarà solo un ricordo. Il futuro del calcio dilettantistico italiano potrebbe essere in difficoltà, dal momento che tutte le società si basano su sponsorizzazioni e collaborazioni con aziende del territorio. Siamo tutti sulla stessa barca e il calcio va di pari passo con il resto delle attività».

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