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Ascoli polveriera, ma Pulcinelli ci crede: «Ci salveremo, e non ci sarà fallimento»

Il patron dell'Ascoli calcio, Massimo Pulcinelli, è tornato a parlare dopo il ko di La Spezia e dopo le recenti contestazioni subite dai tifosi

Massimo Pulcinelli, patron dell'Ascoli Calcio, durante la conferenza stampa

ASCOLI – Prima la sconfitta di La Spezia, nel giorno di Pasquetta, che ha peggiorato considerevolmente la classifica, facendo scivolare la squadra al terzultimo posto, poi la contestazione dei tifosi nei confronti dei giocatori, infine le parole della società. In casa Ascoli, a sette giornate dalla fine del campionato di Serie B, la situazione si è fatta esplosiva. E, dopo mesi, è tornato a parlare il patron Massimo Pulcinelli nel corso di una conferenza stampa che è stata convocata in extremis, un paio d’ore prima, da parte della stessa società bianconera. Poco prima, Pulcinelli aveva incontrato calciatori e staff.

L’analisi

«So che siamo contestati, ma inveire contro i calciatori, sperando che facciano meglio, non è mai produttivo – ha spiegato Pulcinelli -. A La Spezia l’atteggiamento avuto, soprattutto nel secondo tempo, non è stato assolutamente giusto, i subentrati hanno prodotto meno di chi è stato sostituito. Che il tifoso possa essere arrabbiato perché la squadra del cuore non vince ci sta, ma fare la caccia all’uomo contro uno o l’altro dirigente non va bene. Io e la mia famiglia abbiamo messo tanti soldi nell’Ascoli. Non vengo al Del Duca perché sono arrabbiato con chi ha insultato me e la mia famiglia». Sui timori della piazza legati ad una eventuale retrocessione o fallimento, Pulcinelli ha chiarito le cose: «Credo che sia una paura assurda: l’Ascoli non può fallire, sarebbe troppo grave, so bene che col calcio non si scherza e si fanno le cose serie e poi l’Ascoli è così scarica da contratti che non ha impegni particolari per il futuro. Garantisco tutto quello che mi compete finché sarò qui». Il patron ha esternato anche le sue sensazioni: «Questo momento lo vivo più incazzato di sempre, nella mia testa non esiste che l’Ascoli possa retrocedere e lotterò fino all’ultimo, sono convinto che questo gruppo riuscirà a salvarsi e sono certo che riusciremo a fare i punti necessari, 13 o 14, con 4 gare in casa e 3 fuori: non credo sia utopia, è nelle nostre possibilità».

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