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Eccellenza Marche, Cellini resiste alle richieste dei club dissidenti

L'incontro alla Figc di via Schiavoni ad Ancona non ha prodotto novità sostanziali con la governance del calcio locale

FIGC Marche
La sede della Figc Marche ad Ancona

ANCONA- L’Eccellenza rimane a girone unico, al netto di clamorosi colpi di scena. Non ha prodotto sviluppi rilevanti il summit di ieri pomeriggio alla Figc di via Schiavoni ad Ancona promosso dai club dissidenti di Promozione (e non solo). Le società presenti, capeggiate dal Loreto del presidente Andrea Capodaglio, hanno chiesto al numero uno del calcio marchigiano Paolo Cellini (assistito dai consiglieri Panichi e Sassaroli e dal segretario Castellana) l’allargamento dell’Eccellenza a due gironi da 13 nonchè lo snellimento di tutti i campionati regionali (l’auspicio dei club sarebbe quello di mantenere le 16 squadre a torneo) per evitare calendari troppo lunghi e pieni di infrasettimanali.

A muovere la protesta dei club interessati, oltre alla mancata disputa dei playoff per molti di loro (con le relative chance di approdo in Eccellenza), anche la scelta di bloccare le retrocessioni che tutela – secondo i presidenti interessati – solo alcune formazioni a discapito di altre, che invece avrebbero avuto le carte in regola per essere promosse. La fazione delle società era presente in buon numero e non ha escluso ulteriori riunioni per arrivare a qualche risultato nelle prossime settimane.

Per quanto riguarda l’Eccellenza, per stessa ammissione di Cellini, le possibilità di renderla a due gironi sono veramente esigue. Ogni cambiamento dovrebbe essere autorizzato da Roma e ciò comporterebbe problematiche ulteriori, anche di tempo. Sullo snellimento degli altri campionati, invece, per ammissione dei club presenti al tavolo si potrebbero trovare dei punti d’incontro. Ma tutto è rimandato alle prossime riunioni se dovessero esserci.

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