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Calcio, l’Anconitana già al lavoro ad Offagna

È scattata la preparazione dei dorici di mister Davide Ciampelli al Raimondo Vianello di Offagna. Carico sin da subito il nuovo tecnico biancorosso al termine della prima seduta: «Ora dobbiamo trovare un'identità tecnica, tattica e di approccio»

OFFAGNA- Ha già iniziato a sudare la nuova Anconitana 2019-2020 in vista del prossimo campionato di Eccellenza. Alla guida di mister Davide Ciampelli e del suo staff, i dorici si sono ritrovati al Raimondo Vianello di Offagna per la prima seduta di questo nuovo anno. Una squadra molto rinnovata rispetto al passato ma con la voglia di sempre, quella di recitare un ruolo da assoluta protagonista e tornare nel più breve tempo possibile nel calcio dei professionisti. È apparso carico il nuovo allenatore al termine dell’allenamento mattutino:

«Le sensazioni sono quelle di un inizio, di un meccanismo che deve partire. Deve esserci un grande sforzo da parte di tutti perchè dobbiamo conoscerci il più possibile e capire cosa dovremo fare in campo. Ad oggi siamo un gruppo di persone che hanno un obiettivo, dobbiamo trovare la nostra identità tattica, tecnica e di approccio all’allenamento e alla settimana».

Fasi dell’allenamento odierno

Sull’inizio della preparazione: «Avevamo considerato che il campionato potesse partire l’8 settembre e lo slittamento di una settimana non è stato visto come un problema. Ci prendiamo una settimana in più. L’organico è un organico importante ma ora dobbiamo diventare squadra. Il mercato dei giovani? Sempre aperto e abbiamo delle situazioni che dobbiamo valutare».

Pochi dubbi sul modulo da scegliere, soprattutto in fase difensiva: «Giocheremo a quattro dietro e davanti cerchiamo di far completare tra di loro due punte come Zaldua e Ambrosini. È un gruppo che va ancora snellito perchè ci sono tanti giocatori in prova».

La chiusura sulle mancate riconferme di Salvatore Mastronunzio e Gianclaudio Lori: «Sono giocatori che hanno avuto il riconoscimento che meritano per quello che hanno fatto. Non vedo nulla di strano nè nel loro dispiacere nè nella reazione da innamorati dei tifosi. Rientra tutto nella normalità delle cose».

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