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Coronavirus, Italservice: grande fedeltà dei calciatori. Tutti a Pesaro e riduzione dei compensi

I giocatori biancorossi hanno concordato con la società per la riduzione di una parte dei compensi e, pur in apprensione per le famiglie in Sud America, sono rimasti tutti a Pesaro pronti a ricominciare a giocare

Il capitano Felipe Tonidandel saluta i giovani tifosi a fine partita

Resta alla finestra l’Italservice Pesaro, in attesa di sapere se e quando potrà ricominciare la serie A. I rossiniani erano primi in classifica e in lotta anche per Coppa della Divisione e Coppa Italia, ma con la quarantena forzata e lo stop di tutti i campionati, non si sa se la Divisione Calcio a 5 riuscirà a portare a termine tutte e tre le competizioni.
Se il trend dovesse migliorare ancora a livello italiano, allora si potrebbe parlare di una ripartenza, magari a fine maggio (come pronosticato per la serie A di calcio) con tanti impegni concentrati fino a luglio. Ipotesi al momento che rimane più un sogno, ma a ogni modo l’Italservice si è detta disponibile e i giocatori hanno dimostrato grande attaccamento alla società.

Innanzitutto capitan Tonidandel e compagni sono rimasti tutti a Pesaro nonostante l’emergenza Coronavirus, seppure con grande preoccupazione per le rispettive famiglie in Argentina (Borruto e Taborda), Paraguay (Salas) e Brasile (Marcelinho, Gava, Canal, Honorio, De Oliveria e Tonidandel). Una grande dimostrazione di attaccamento all’Italservice molto apprezzata dal patron Lorenzo Pizza & Co.

Non solo. I calciatori si sono anche accordati con la società sugli stipendi: tutti hanno infatti rinunciato a una parte dei compensi e la società sta pagando puntualmente quanto concordato, senza intoppi. Un segnale di stima reciproca difficile da ritrovare in altre realtà.

«Mi manca il campo – dice il capitano Felipe Tonidandel –. Da più di venti giorni siamo tutti a casa e non avevo mai visto niente di simile. Stiamo tutti bene, ma purtroppo in Brasile e in altri Paesi stanno commettendo lo stesso errore che abbiamo commesso in Italia a inizio marzo e c’è la paura che ora si diffonda il virus rapidamente anche lì. Sono preoccupato per mia madre e mio padre e al momento sono in casa, è mio fratello che esce per fare la spesa». Tonidandel auspica un ritorno in campo quanto prima: «La vedo dura, ma spero di tornare a giocare, incrociamo le dita affinché il Coronavirus scompaia il prima possibile e ci permetta di tornare in campo».

Parole di speranza, anche se sempre più difficilmente campionato (e ancor di più Coppa Italia e Coppa Divisione) potranno riprendere e arrivare a conclusione, anche se non è ancora detta l’ultima parola.