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Fabriano vs Napoli, una sfida iniziata 40 anni fa…

Domenica 28 aprile iniziano i playoff tra cartai e partenopei, che in passato hanno dato vita ad emozionantissime gare... Apriamo l'archivio, ripercorrendo i momenti salienti, con tre date indimenticabili per Fabriano: 1979, 1992 e 2001...

I play-off tra Ristopro Fabriano e Ge.Vi. Napoli sarà anche una sfida sotto canestro fra giganti: a sinistra Sylvere Bryan (208 cm), a destra Simone Bagnoli (205 cm)
I play-off tra Ristopro Fabriano e Ge.Vi. Napoli sarà anche una sfida sotto canestro fra giganti: a sinistra Sylvere Bryan (208 cm), a destra Simone Bagnoli (205 cm)

FABRIANO – La Ristopro Fabriano affronterà la Ge.Vi. Napoli ai “quarti di finale” del playoff per la promozione in serie A2 di basket. Si comincia domenica 28 aprile con gara-1 al PalaGuerrieri di Fabriano (ore 18). La serie è al meglio delle tre partite.

Il caso vuole che, per l’ennesima volta nella loro storia cestistica, si trovino di fronte i cartai e i partenopei, già tante volte scontratisi a partire dal 1979. Se complessivamente sono di più le vittorie di Napoli, è altrettanto vero che nei confronti decisivi per le promozioni è stato Fabriano ad avere la meglio aggiudicandosi sfide memorabili. 

L’archivio racconta che correva l’anno 1979, ed era il mese di maggio come adesso, quando la Fabriano guidata dai coach Secondini e Sghiatti si recò a Napoli per giocare una gara decisiva per salire in serie A2. La classifica della “poule” per la promozione vedeva Fabriano e Brindisi in testa con 26 punti, Napoli appena dietro a 24, a due sole giornate dal termine. Dalla città della carta partì addirittura un treno speciale colorato di biancoazzurro con 400 tifosi a bordo, «mentre l’altoparlante della stazione scandiva il celebre coro “si va in serie A”», racconta Sandro Petrucci nel suo libro “Fabriano & il Basket”. E in serie A2 il Fabriano ci andò davvero, vincendo quel giorno a Napoli per 61-64, ripetendosi poi con Brindisi sia nell’ultima giornata sia nella decisiva finale playoff. Era la prima promozione fabrianese in serie A2. 

Nel giro di pochi anni, sia Fabriano che Napoli si ritroveranno di fronte, ma molto più in alto, finalmente sul prestigioso palcoscenico della serie A1: era la stagione 1983/84 e nei due match di “regular season” fu rispettato il fattore campo, con vittoria dell’Honky all’andata per 85-79 (Crow 26, Owens 24 da una parte, Johnson 25, Sbaragli 16 dall’altra) e della Febal al ritorno per 77-70 (Johnson 32 e Sbaragli 11 per i partenopei, Owens 25 e Crow 14 per i fabrianesi). Idem nel 1984/85, sempre in serie A1, un successo per parte: Napoli (Smith 32, Cordella e Sbaragli 19) vincente all’andata 93-81 sul Fabriano (Crow 35, Owens 20), replica cartaia al ritorno (Owens 31, Crow 29) con un netto 119-101 sui partenopei (Smith 29, Cordella 22). 

Dopo alcuni confronti non determinanti negli anni successivi in A2, le due piazze tornano a scontrarsi ancora in A1 nel 1988/89, con due successi della Paini Napoli sull’Alno Fabriano: all’andata – era la prima di campionato – per 96-99 (Israel 19 Francescatto 17; Simpson 39, Ragazzi 22), al ritorno per 96-89 (Ragazzi 25, McQueen 21; Servadio 23, Marcel 21). 

E arriviamo al 6 maggio 1992, torrido turno infrasettimanale, penultima giornata di campionato: Glaxo Verona, Kleenex Pistoia, Turboair Fabriano e Depi Napoli sono raccolte in un fazzoletto di un paio di punti, ma solo due di loro saliranno in A1. Se Fabriano batte Napoli ha la promozione in tasca, perché poi all’ultima giornata andrà a Trapani che ormai non ha più nessuna velleità. È una partita infinita, che rimarrà nella storia per emozioni, intensità e duelli individuali. Uno su tutti, quello sotto canestro fra Jay Murphy e Walter Berry. Il “colored” della Paini – Berry – è a tratti immarcabile, ne metterà alla fine 35 (13/17 da due, 3/4 da tre), ma il “mitico Jay” non gli è da meno, ne segna 34 (con 17 rimbalzi) e soprattutto a 5 secondi dalla fine imbuca la tripla che regala il supplementare alla Turboair, che poi si impone 94-91 nel concitato “overtime”, mandando in visibilio i quattromila tifosi presenti. Seguirà la vittoria a Trapani e il ritorno di Fabriano in serie A1.

La parziale “vendetta” partenopea si consuma due anni dopo, in serie A2. È il 9 gennaio 1994, ultima di andata. La Teamsystem Fabriano ha appena “tagliato” il play americano Steve Bardo e fa esordire il funambolico Dennis Williams. Nei primi venti minuti è “showtime”: il nuovo Usa sforna assist e inchioda schiacciate, tanto che all’intervallo gli uomini di coach Massimo Mangano sono avanti di dieci. Ma nella ripresa la Newprint risale la china trascinata dalle triple della guardia Zdravko Radulovic (29 punti) e firma la beffa sulla sirena con un canestro del veterano Sbarra: 81-83 per Napoli. Gli anni Novanta sempre in serie A2, da lì in poi, nel complesso resteranno tendenzialmente favorevoli ai partenopei, con giocatori come il play Giampaolo Di Lorenzo e il pivot tiratore Mimmo Morena costanti spine nel fianco dei cartai (così come il duro Dalla Libera e il lunghissimo La Torre).

Poi, nel 2000/01, le cose tornano a sorridere ai fabrianesi. Ancora una volta Napoli e Fabriano si trovano di fronte per la promozione in serie A1. Stavolta in una finale play-off al meglio delle cinque partite. Tra l’altro, ironia della sorte, Napoli è allenata da un fabrianese, Roberto Carmenati. Il vantaggio del campo ce l’hanno i partenopei, ma Fabriano è in una condizione di forma strepitosa e fa il colpaccio al PalaVesuvio di Ponticelli in gara-1 per 83-89 trascinata da Rodney Monroe, autore di 37 punti. Mercoledì 23 maggio 2001, gara-2, al palasport di Fabriano non c’è posto nemmeno per uno spillo; il match è tirato, punto a punto fino alla fine. Il tabellone dice 72-72 quando mancano 4 secondi al termine, Cattabiani rimette in gioco per Chandler Thompson, che si incunea e sulla sirena segna il canestro della vittoria, per il 2-0 fabrianese nella serie. Si torna al PalaVesuvio per gara-3 con 600 tifosi fabrianesi in trasferta. Stavolta Napoli sembra poter far sua la partita, ma negli ultimi secondi Fabriano è protagonista di un’altra prodigiosa rimonta, fino a segnare – ancora sulla sirena – il canestro della vittoria (77-78) e della promozione in serie A1 con il lettone Gundars Vetra. 

La Pompea Napoli raggiungerà Fabriano in serie A1 due stagioni dopo, nel 2002/03. Una formazione molto forte, quella partenopea allenata da Andrea Mazzon, che però dovette sudare le sette camicie per espugnare il PalaGuerrieri nel match di andata, 97-104 dopo un supplementare (Nunez 28 e Hulett 27 per i cartai, Andersen 24 e Greer 23 per i napoletani), con alcuni discussi fischi dell’arbitro Sardella nelle fasi cruciali del match; mentre al ritorno il successo della Pompea (Penberthy 23, Oscar Torres 19) fu agevole su una Carifac Fabriano (Gattoni 17, Balliro 15) ormai in disarmo e avviata alla retrocessione in serie A2. 

È stato, questo, l’ultimo confronto fra le due squadre: infatti, mentre Napoli si avviava verso le sue migliori stagioni a livello nazionale (vittoria della Coppa Italia) e internazionale (partecipazione all’Eurolega), Fabriano scivolava lentamente verso un anonimato che l’avrebbe condotta nelle categorie minori. 

Nel 2008, poi, anche Napoli è costretta ad una brusca capriola all’indietro e le due piazze si ritrovano di fronte nel 2010/11, nell’allora serie B2, ma si disputa solo il match di andata, per giunta cancellato anche dagli annali della Federazione, visto che a metà stagione il club partenopeo verrà escluso dal campionato per inadempienze. 

In totale, dunque, questi sono i precedenti: 2 in serie B (2 vittorie di Fabriano, 0 di Napoli), 20 in serie A2 (8 vittorie Fabriano, 12 Napoli), 8 in serie A1 (2 vittorie Fabriano, 6 Napoli). Inoltre si registrano due precedenti con la Partenope, altra società napoletana, con un bilancio di 1-1 in serie A2.

Da domenica 28 aprile torna la sfida tra Fabriano e Napoli. Entrambe le società sono nuove rispetto a quelle del passato, ma nella sostanza torna una tradizione iniziata quarant’anni fa con i primi confronti tra la minuscola cittadina marchigiana e la grande metropoli campana, che tante emozioni hanno già regalato nel segno del basket. 

Nei prossimi giorni inizieremo ad analizzare questa interessante serie di playoff, che poggia le sue basi – come abbiamo visto – su delle fondamenta storiche molto avvincenti.

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