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Ivan e Alessandro Morgillo, fratelli da… playoff

Una bella storia di pallacanestro: i due giganti si sono affrontati e sono stati fra i protagonisti del derby di serie B fra Goldengas Senigallia e Ristopro Fabriano con 16 punti a testa. Abbiamo rivissuto la partita con mamma Stefania e papà Ciro, entrambi ex giocatori: «Che emozione, orgogliosi di loro!»

L'abbraccio tra i fratelli Ivan e Alessandro Morgillo al termine del derby Goldengas Senigallia - Ristopro Fabriano di domenica 14 aprile

FABRIANO – Per la signora Stefania e il signor Ciro, seduti a metà della tribuna del gremitissimo PalaPanzini, domenica 14 aprile, la partita fra Goldengas Senigallia e Ristopro Fabriano non era come le altre. Non poteva esserlo. 

Il derby, per loro che sono di Napoli, era principalmente quello fra i due figli protagonisti sul parquet: a difendere i colori fabrianesi il maggiore Ivan Morgillo (classe 1992), i colori senigalliesi indosso al minore Alessandro Morgillo (classe 1999). 

Due “marcantoni” di 206 centimetri, eccellenti protagonisti del derby (per la cronaca vinto dalla Ristopro Fabriano per 69-75), orgoglio cestistico dei genitori e anche della sorella Laura, che non è mancata all’atteso appuntamento, cogliendo l’occasione di vederli entrambi all’opera… in un sol colpo. 

«È stata veramente una grande emozione – ci racconta il giorno dopo mamma Stefania: – sono sempre stata concentratissima durante la partita, non potevo perdermi un’azione, ora da una parte ora dall’altra. Alessandro ha iniziato subito molto bene, Ivan è venuto fuori nel corso della partita, alla fine hanno segnato 16 punti a testa, meglio di così non poteva andare».

«È stato come se un regista avesse girato la sceneggiatura che immaginavo – aggiunge papà Ciro: – i miei due figli uno di fronte all’altro sul parquet. Una vera emozione, come del resto nel match di andata, quando m’era scesa anche una lacrimuccia…».

Qualcuno, domenica, ha chiesto loro per chi tifassero fra Ivan e Alessandro. «Non si possono fare distinzioni tra i figli – rispondono – ma in questo momento della stagione i due punti erano più importanti per Fabriano, che ha la concreta possibilità di entrare nei playoff con una posizione eccellente come il terzo posto, quindi importanti per Ivan, la cui carriera già strutturata ha bisogno di uno sviluppo del suo percorso. Alessandro, il piccolo, è all’inizio della sua storia sportiva, fra Pesaro e Senigallia, che vedremo dove lo porterà».

Parole pragmatiche, quelle dei due genitori, che si spiegano con il fatto che di basket ne masticano molto. Entrambi, infatti, a loro volta sono stati giocatori di buon livello.

Ciro Morgillo, pivot di oltre due metri, classe 1965 nativo di Casagiove (Caserta), ha segnato quasi 4 mila punti in carriera, giocando principalmente in B2 ad Avellino fra il 1984 e il 1994, con puntate anche in B1 e una carriera prolungatasi fino al 2010 nelle serie minori. Proprio durante il periodo irpino, negli anni Ottanta, scocca l’amore con Stefania Gessari, di Napoli, anche lei giocatrice ad Avellino, classe 1964, con trascorsi cestistici in serie A2, protagonista pure a Napoli, Sorrento e ad Elmas (Cagliari), fino a ritirarsi a 38 anni dopo la nascita del terzo figlio, ma senza abbandonare lo sport perché ora gareggia nei Master del nuoto. A completare il quadro, la figlia più grande Laura, la cui pratica cestistica (arrivata fino alla serie B1 con Maddaloni) si è poi interrotta per concentrarsi sugli studi in Ingegneria alla Federico II di Napoli. 

«Ma, pur venendo dallo sport, non siamo genitori fanatici: non pensiamo solo a quello, anzi… – precisa mamma Stefania, che è insegnante di inglese e tedesco -. Ai nostri figli abbiamo detto di intraprendere il loro percorso, ma senza montarsi la testa, perché lo sport è sì bello e regala soddisfazioni, ma non dura a lungo, per cui è importante che abbiano un titolo di studio utile per il futuro. In questo devo dire che sono davvero dei bravi ragazzi. Ivan, con serietà è impegno, si è laureato in Ingegneria a fine febbraio e ora si guarda intorno per una specialistica. Mentre Alessandro è al primo anno di Economia alla Federico II».

L’affiatatissima famiglia Morgillo, durante la chiacchierata, non smette di riservare sorprese… «Ma lo sai che ho anche avuto la fortuna di giocare in squadra con mio figlio? – racconta papà Ciro. – Era la mia ultima stagione da giocatore, Ivan era un Under 17, abbiamo anche fatto reparto insieme sotto canestro, una bella esperienza, come accaduto anche ai Meneghin».

Va da sé che si torni a parlare di basket “tout court”. E papà Ciro, che da qualche anno è anche allenatore giovanile (a Napoli, Arzano, Pozzuoli, Marcianise…), analizza i suoi due figli giocatori. «Alessandro, il minore, è più simile a me, un centro classico, con soluzioni in avvicinamento e dalla media distanza – dice Morgillo “senior”. – Mentre Ivan, il maggiore, è più un “4”, ha una ottima mano anche dalla lunga distanza, ma può giocare anche vicino a canestro perché ha fisico».

Insomma, potrebbero anche far parte della stessa squadra… «Perché no, io lo spero», aggiunge papà Ciro, che forse – chissà – già immagina gli sviluppi della sceneggiatura sportiva che ha in mente…

Entrambi, intanto, con le maglie di Fabriano (Ivan) e Senigallia (Alessandro), sono già certi di partecipare ai playoff del campionato di serie B. Un bel traguardo. E per i genitori si prospettano altre emozioni… «Stavamo dando un’occhiata alle classifiche: è probabile che al primo turno Senigallia affronti Salerno e ci sono buone possibilità che Fabriano incontri Napoli, se così fosse, finalmente potremo vederli all’opera tutti e due senza dover fare tanta strada», concludono i coniugi Morgillo.

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