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Ascoli beffato a Salerno. La sconfitta arriva nel finale

Cocente stop per i bianconeri di Bertotto che escono dall’”Arechi” a mani vuote. L’1-0 arriva all' ’86 con il brasiliano Anderson

Il mister dell'Ascoli Valerio Bertotto, oggi molto amareggiato

Dopo l’ottima vittoria nell’infrasettimanale di mercoledì, è arrivata una sconfitta, pur se di misura, che fa compiere un passo indietro ai bianconeri. Nonostante una prova ancora una volta discreta, gli uomini di Bertotto non sono riusciti a concretizzare la mole di gioco, anche se oggi le squadre si sono dovute affrontate su un terreno molto pesante a causa dall’incessante pioggia caduta nelle ultime ore. Il momento decisivo della gara è giunto all’ ’86 quando il nuovo entrato Anderson, con un potente tiro di destro, rimbalzato anche sul terreno viscido, ha trafitto Leali. L’Ascoli ha recriminato poi nel finale, intorno al ’94, per un calcio di rigore non concesso per un atterramento in area granata, ma l’arbitro Giua non ha ravvisato gli estremi per la massima punizione. Ora il calendario propone sabato prossimo 31 ottobre alle ore 16:00 al “Del Duca”, la gara con il Pordenone in cui occorrerà assolutamente tornare a far punti.

Salernitana-Ascoli 1-0, un momento della gara

Questo il tabellino della gara:

SALERNITANA-ASCOLI 2-1

SALERNITANA (4-4-2): Belec; Casasola, Aya, Gyomber, Veseli (76′ Lopez); Kupisz (93′ Karo), Schiavone (84′ Dziczek), Di Tacchio, Cicerelli (76′ Anderson); Djuric, Tutino (93′ Giannetti). A disposizione: Adamonis, Mantovani, Capezzi, Iannoni, Antonucci, Barone, Baraye. Allenatore: Castori

ASCOLI (4-2-3-1): Leali; Pucino, Brosco, Avlonitis, Kragl; Saric, Cavion (93′ Cangiano); Tupta (86′ Corbo), Sabiri (46′ Lico), Pierini (60′ Spendlhofer); Bajic. A disposizione: Sarr, Ndiaye, Sini, Ghazoini, Donis, Gerbo, Matos, Chiricò. Allenatore: Bertotto

ARBITRO: Giua di Olbia

RETE: 86′ Anderson

A fine gara mister Bertotto, amareggiato, ha elogiato comunque i suoi per aver dato vita ad una buona prova su un terreno reso difficilissimo dalla pioggia: «Non mi piace commentare episodi talmente evidenti perché sarei stucchevole, lasciamo che parlino le immagini e chi di dovere. E’ stato palese che questa era una gara in cui non era possibile giocare a calcio, a causa delle condizioni del terreno di gioco, eppure i ragazzi si sono adattati bene, puntando su duelli, contrasti e agonismo; sotto questo aspetto sono stati bravi davvero e per questo a fine partita ho ribadito loro i miei complimenti per la capacità totale che hanno mostrato di adattarsi a una idea di gioco che non è la nostra. Certo, poi si sono verificate delle situazioni oggettive, a cui si è fatto già riferimento, ma non voglio sentire alibi, tutti devono restare focalizzati su quello che stanno facendo, il resto non è cosa che ci deve toccare. Oggi non si è potuto giocare a calcio, le condizioni del terreno sono cambiate radicalmente già a metà primo tempo, quindi si sono viste palle più lunghe, qualche rimpallo, giusto o sballato, e tanto agonismo. Nel secondo tempo ci siamo adattati alla situazione, la pioggia era incessante e il campo pesante, ho cambiato assetto per sfruttare situazioni che potevano diventare vantaggi, tutto va preparato e ribaltato come la lettura della partita deve prevedere. Oggi non si può parlare di calcio, ma di gara fisica».

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