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Anconitana, Marconi jr: «Ricominciare a porte chiuse sarebbe comunque un rischio»

Il copresidente biancorosso ha commentato le parole del numero uno della Lnd Sibilia, che ha indicato il 17 maggio come possibile ripresa della stagione. Si è parlato anche dell'ipotesi di riprendere a porte chiuse

Stefano e Andrea Marconi
Stefano e Andrea Marconi, Copresidenti dell'Anconitana

ANCONA- «In questo periodo è impossibile prevedere le date di una possibile ripresa dei campionati. Fa bene a livello psicologico ma nessuno può prevedere nulla».

Andrea Marconi, il copresidente dell’Anconitana, commenta così le parole del numero uno della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia che ha provato ad indicare il 17 maggio come possibile riavvio della stagione sportiva: «Siamo tutti in attesa delle decisioni che verranno prese a livello nazionale e siamo consapevoli che si tratta di una situazione straordinaria. I vertici federali, in più interviste, hanno ribadito la loro volontà di ripartire sul campo ma il momento è difficile. Siamo ancora nel pieno dell’emergenza, non è possibile prevederne la fine. Ad oggi non si possono fare previsioni».

Qualora, come appare più che probabile, non si dovesse tornare in campo, l’Anconitana proverà la strada della serie D attraverso il ripescaggio. L’ennesima conferma è arrivata anche da Marconi jr si è detto, anche in questo caso, in attesa delle norme che arriveranno da Roma per disciplinare la fattispecie. Non è mancato un accenno anche alla possibilità di riprendere i campionati, compresi quelli dilettantistici, a porte chiuse. Un’evenienza che non convince del tutto il dirigente biancorosso:

«Anche in questo caso si permetterebbe a diverse persone di muoversi e spostarsi, un circolo importante che in questo contesto può essere pericoloso. Credo che si debba ricominciare solo quando le condizioni generali lo permetteranno. Senza dover fare limitazioni di alcun tipo riguardanti il pubblico. Non vedo altre possibilità in questo momento. Vediamo come si evolverà la situazione, oggi parlare di tutto questo è molto prematuro».

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