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Ancona Matelica sotto la curva per chiedere “scusa” ai tifosi. Parola a mister Colavitto

La squadra dopo aver perso con la Pistoiese usufruirà di un giorno di riposo. Domani, martedì 8 febbraio, la ripresa dei lavori in vista di Imola

Mister Colavitto

ANCONA –  A fine partita ha guidato il gruppo sotto la Curva per chiedere scusa ai tifosi presenti. Capita di perdere, succede. Ma il tecnico dell’Ancona Matelica, Gianluca Colavitto si è sentito così. Assumendosi la responsabilità per la figuraccia fatta contro l’ultima in classifica, a protezione di un gruppo che finora ha regalato successi. «È venuto spontaneo andarmi a prendere le responsabilità – ha spiegato -. Stiamo facendo un percorso in un girone difficile, dovevo essere lì davanti al pubblico».

Colavitto, la sconfitta con la Pistoiese a cosa è riconducibile?
«Non penso che questa squadra sia appagata, io i ragazzi li vedo presi e sul pezzo. Mi auguro che non avvenga qualcosa del genere perché da parte mia è un qualcosa che non esiste. Chi si sente appagato non può far parte di questo gruppo. Nel calcio queste partite accadono. Si affronta una squadra che ha fame di punti con giocatori importanti che sanno come affrontare certe gare. Non so se a livello inconscio possa essere successo qualcosa dopo la vittoria di Olbia. Ho sempre parlato di fieno in cascina, serviva a tamponare proprio questo tipo di scivoloni».

Le voci sul possibile avvento di un nuovo investitore, possono aver distratto il gruppo?
«Mi auguro che sia stato un incidente di percorso. Mi assumo le mie colpe, forse non sono riuscito ad entrare nel cuore dei giocatori. Le voci non hanno influito, non ho visto distrazioni, il gruppo è formato da ragazzi puliti e perbene. In questo girone le insidie possono arrivare da qualsiasi squadra, le varie Pistoiese, Grosseto e Viterbese hanno mezzi per mettere in difficoltà chiunque. Siamo stati puniti al primo errore e non siamo riusciti a rimetterci in carreggiata. I ragazzi vanno ringraziati per quello che stanno facendo, danno tutto per questa maglia e l’impegno, anche in una giornata del genere, non è mancato. Snobbare l’avversario? Non penso».

Perché ancora Moretti sul dischetto nonostante gli errori precedenti?
«Moretti era il primo rigorista e ogni partita ne do tre (gli altri due erano appunto Faggioli e Rolfini, ndr) alla squadra. Alcune spiegazioni si possono dare solo affidandosi alle sensazioni, chi batte i rigori li può sbagliare. Poteva capitare a chiunque».

La squadra riprenderà a lavorare domani pomeriggio per preparare la trasferta di domenica 13 febbraio a Imola (si gioca alle 17:30).

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