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Ancona, il Ct Cassani e Ceriscioli per la festa del ciclismo marchigiano

«Qui una tradizione che continua e si rafforza: belle strade, percorsi splendidi, molto impegnativi e poco traffico. Ma la vicenda di Michele Scarponi ci ricorda quanto bisogna ancora lavorare per la sicurezza» dice il commissario tecnico

Il Ct del ciclismo azzurro, Davide Cassani

ANCONA – «Nelle Marche c’è una tradizione ciclistica che continua e si rafforza, dal momento che questa regione può garantire belle strade, con percorsi splendidi, molto impegnativi e poco traffico. Quindi l’ideale per praticare il ciclismo e ospitare gare importanti. La vicenda di Michele Scarponi ci ricorda, però, quanto bisogna ancora lavorare sotto l’aspetto della sicurezza: uno dei temi più importanti e delicati, dove bisogna cercare, tutti quanti, di fare qualche cosa in più». Parola di Davide Cassani, commissario tecnico del ciclismo azzurro nel partecipare, nella Sala conferenze della Figc Marche, alla festa del ciclismo marchigiano 2018. Ad accogliere Cassani il presidente della Federazione del pedale regionale, Lino Secchi, e la Regione, con il governatore Luca Ceriscioli e l’assessora Manuele Bora.

Da sinistra il governatore Luca Ceriscioli, il presidente regionale della Federciclismo Lino Secchi e il Ct azzurro Davide Cassani

«È uno sport che va per la maggiore nella nostra regione e che sta crescendo sempre di più. Uno sport per tutti, un modo sano di vivere il territorio che si coniuga con la bellezza delle Marche». Lo ha affermato il presidente Luca Ceriscioli, nel saluto rivolto ai dirigenti e agli atleti presenti. Un appuntamento che premia l’attività regionale e coloro che si sono contraddistinti, lo scorso anno, tra categorie giovanili, agonistiche e amatoriali, in tutte le gare a carattere regionale, nazionale e internazionale. «La bicicletta è un mezzo sostenibile per muoversi e per promuove un’economia legata al turismo – ha detto Ceriscioli – È uno sport che si vive a 360 gradi e che permette di ospitare grandi manifestazioni che ti fanno diventare vetrina internazionale. La Regione investe molto nello sport, perché ci crede, perché aiuta a crescere i nostri ragazzi, fa bene alla salute, promuove l’aggregazione e supera le barriere. Lo sport produce valori importanti e va sostenuto».

La sala della festa del ciclismo regionale

Tra poco inizieranno le grandi classiche ciclistiche che riguarderanno le Marche, come la Tirreno Adriatico, il Giro d’Italia, la Gran premio Capodarco che è l’eccellenza per il mondo dei dilettanti. «Siamo pronti a vivere un 2019 con i fiocchi – ha concluso Ceriscioli – Un altro anno all’insegna di grandi manifestazioni, ma lo sport è bello perché tiene insieme il campione che corre il Giro d’Italia e il bambino che sale per la prima volta sulla bicicletta».

L’assessora regionale Manuela Bora

L’appuntamento ha rappresentato, secondo l’assessora Bora, «una bella opportunità per stare insieme ai più giovani e a coloro che pedalano. Una giornata all’insegna di una federazione, quella Ciclistica italiana, Comitato regionale Marche che sta lavorando davvero molto bene. Un ringraziamento va ai ragazzi che, con il loro impegno, contribuiscono ad arricchire questo sport e a consegnarlo al futuro. La Regione investirà circa 50 milioni di euro per realizzare piste ciclabili che copriranno, in maniera omogenea, tutto il territorio. Un investimento che rafforzerà anche la sicurezza di chi ama le due ruote e un incentivo a praticare questo bellissimo sport».

Il presidente del Comitato regionale Marche della Federazione ciclistica italiana, Lino Secchi, ha ricordato che «sono aumentati i tesserati agonistici. Un segnale positivo perché dimostra come l’attività di base stia producendo risultati. Ma va coltivata con grande attenzione anche sul fronte della sicurezza stradale. Abbiamo in corso una collaborazione con la Fondazione Michele Scarponi perché vogliamo portare avanti progetti specifici, nelle scuole, con i Comuni, per sensibilizzare, sempre più, su questo tema, che per noi è di primaria importanza. Ai ragazzi che si avvicinano al ciclismo dobbiamo garantire luoghi sicuri. Per questo si è aperto un discorso con la Regione Marche sulla possibilità di realizzare ciclodromi a fianco del progetto della Ciclovia adriatica e della rete ciclabile regionale. Questo ci permetterebbe di tranquillizzare le famiglie e di portare i ragazzi su percorsi sicuri».

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