Senigallia

Writer e artista: chi c’è dietro il nome Geos che appare in vari graffiti a Senigallia (e non solo)

Intervista a Geos, alias Michele Droghini, artista che disegna ritratti e graffiti per le strade di Senigallia e all'estero: «C'è sempre un messaggio dietro alle mie creazioni»

Michele Droghini, in arte Geos, a fianco di uno dei suoi graffiti
Michele Droghini, in arte Geos, a fianco di uno dei suoi graffiti

SENIGALLIA – Se i muri grigi della città sono stati colorati con figure di donne, bambini, con scritte, simboli e animali, lo si deve a chi si prende la briga e il tempo (oltre alle autorizzazioni) di creare composizioni che possano in qualche modo abbellire la “sua” Senigallia. Parliamo di Michele Droghini, in arte “Geos”, artista e writer che da tempo fa parlare di sé.

Quando hai iniziato ad agitare le prime bombolette?
«Sono nato nel ‘77 a Corinaldo, ma vivo a Senigallia. Prima di diplomarmi come analista contabile nel 1998 avevo già una forte propensione per l’espressione creativa in generale, e in particolare verso i disegni e i graffiti nelle strade: mi hanno sempre affascinato. Tanto che già a 14 anni avevo iniziato a disegnare qualcosa in giro per la città».

Come si diventa writer?
«La mia strada è stata poco tortuosa: ho disegnato fin da piccolo, poi man mano mi sono formato come autodidatta. Solo successivamente al diploma ho approfondito il discorso della grafica e del design di interni. In seguito mi sono affacciato al mondo dell’arte fotografica stenopeica e alla street photography, alla pittura, insomma ad altre espressioni che potessero completare il mio desiderio di disegnare e raccontare».

Cosa raccontano i lavori di Geos?
«I miei lavori vogliono sempre dire qualcosa, lasciano un messaggio attraverso un linguaggio semplice e comprensibile a tutti quale quello del disegno. Di solito cerco di dare colore alle mie emozioni, a ciò che proviene dal cuore e che può arrivare fino al cuore degli altri. In altri contesti, lavoro per abbellire la città, magari legando un disegno a una sua caratteristica, come la serie di animali esotici che si lega all’ambiente marino. Mi appassiona anche il vintage, motivo che mi ha portato a disegnare figure in stile retrò e che bene si abbina anche a una delle manifestazioni più note di Senigallia. Dietro c’è sempre e comunque un messaggio positivo e mai negativo: per esempio il valore della bellezza, il rispetto della diversità o dell’ambiente che ci circonda…».

A Senigallia Geos è un nome conosciuto e molto presente…
«Sì, i miei lavori sono sparsi un po’ ovunque anche se in alcuni punti come in via Cellini, allo stadio Bianchelli o al sottopasso del Cesano torno un po’ più spesso anche per togliere alcuni lavori e farne di nuovi. Anche l’amministrazione comunale ha capito che non sono scarabocchi e quindi mi ha permesso di operare alla luce del sole. Dalle reazioni delle persone, mi sembra di capire che i miei disegni piacciano, anche se non sono mancate alcune critiche: spesso però provengono da chi, secondo me, non ha capito il messaggio di fondo. Poi però sono andato all’estero, soprattutto in giro per l’Europa, dove lavoro molto anche perché c’è un approccio diverso all’arte cosiddetta di “strada”, viene considerata maggiormente ed è anche un modo intelligente per valorizzare il territorio».

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