Senigallia

Visite medico-sportive interrotte a Senigallia, insorge il consigliere di Unione Civica Paradisi

Il servizio, interrotto, non è ancora stato ripristinato dall'Asur e il consigliere comunale Roberto Paradisi di Unione Civica va subito all'attacco dei vertici locali e regionali

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SENIGALLIA – Ancora disagi per le visite medico-sportive rivolte ai giovani di Senigallia. Il servizio, interrotto, non è ancora stato ripristinato dall’Asur e il consigliere comunale Roberto Paradisi di Unione Civica va subito all’attacco dei vertici locali e regionali.

«Silenzio assordante della Asur sulla interruzione del pubblico servizio relativo alle visite medico-sportive per minorenni. Prestazioni dovute, pagate con le tasse dei cittadini, e non erogate. Ho provato ieri mattina a chiamare il Cup, il centro unico per le prenotazioni e ho così scoperto – continua l’avvocato e consigliere – che una famiglia senigalliese ha l’unica possibilità di ottenere il diritto alla visita gratuita per l’attività agonistica (privatamente costa circa 70 euro) prenotando oggi per il 14 novembre ad Osimo o per il 7 dicembre a Jesi. Ovviamente pochi posti disponibili».

Altra grana per la sanità senigalliese, negli ultimi tempi nel mirino di politici, associazioni e cittadini per il rischio di tagli ai servizi nell’ottica della razionalizzazione. Ma la pratica agonistica, soprattutto per i minorenni, non è solo un diritto per cui vengono pagate le tasse: è anche un importante strumento aggregativo, educativo, formativo che mira a sviluppare anche “competenze” relazionali e sociali nei giovanissimi. Un valore aggiunto per il giovane a cui però è a volte impedita la pratica sportiva a causa dei pochi posti disponibili per le visite medico-sportive.

«Senigallia diventa così l’ultimo ridotto sanitario provinciale, anche da questo punto di vista. Intanto l’attività sportiva per questi ragazzi è sospesa. Le famiglie che hanno la possibilità di pagare privatamente lo stanno facendo. Chi invece non ha questa possibilità economica (si tratta di tantissime famiglie) deve tenere fuori dalla palestra, dalla piscina o dai campi di calcio i propri figli».

Un disservizio che contrasta fortemente con le parole che ha dichiarato il presidente del Coni Malagò quando era a Senigallia per il trofeo Coni che ha portato in città migliaia di giovani atleti. «I direttori Maurizio Bevilacqua e Alessandro Marini, ancora una volta, tacciono – accusa Paradisi -. Evidentemente per lorsignori lo sport dei nostri giovani non è una priorità».

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