Senigallia

Il vescovo dialoga con amministratori e politici della diocesi di Senigallia

Partecipazione alla vita pubblica, coinvolgimento dei giovani e salvaguardia della democrazia i temi su cui si sono concentrati sindaci, assessori e rappresentanti dei vari comuni

Il vescovo di Senigallia Franco Manenti all'incontro con gli amministratori e i politici dei Comuni della diocesi, nell'iniziativa promossa dalla Pastorale sociale e del lavoro
Il vescovo di Senigallia Franco Manenti all'incontro con gli amministratori e i politici dei Comuni della diocesi, nell'iniziativa promossa dalla Pastorale sociale e del lavoro

SENIGALLIA – Si è svolto l’incontro tra il vescovo della Diocesi Franco Manenti e i sindaci, amministratori, consiglieri comunali e regionali, politici del territorio diocesano. Un momento di confronto e dialogo, vivace, che ha fornito diversi spunti di riflessione, concentrando gli sforzi sui temi della democrazia e della partecipazione giovanile. L’iniziativa di sabato 16 dicembre, tenutasi nei locali della parrocchia San Giuseppe Lavoratore, zona Cesanella, a Senigallia, ha visto partecipare i rappresentanti di molti comuni della diocesi: Barbara, Senigallia, Chiaravalle, Morro D’Alba, Monte San Vito, Serra de’ Conti, Corinaldo, Ostra, Trecastelli.

Proprio da loro sono arrivate segnalazioni e richieste di aiuto su come coinvolgere i giovani nell’era digitale e post covid: molti dei politici impegnati nel territorio diocesano sono infatti decisamente pessimisti sulla vita partecipativa come si è conosciuta finora, soprattutto se si guardano le giovani generazioni che non partecipano più come loro alla loro età. Tra i principali fattori di questo distacco non c’è solo la disaffezione politica, che pure ha giocato un ruolo fondamentale: oltre alla digitalizzazione del loro mondo – oggi racchiuso nel proprio smartphone, specchio e filtro della loro visione e coscienza – i giovani sono stati interessati in maniera pesante dalla pandemia. Il covid ha creato tantissimo disagio tra i ragazzi, che rischia di sfociare in aggressività contro se stessi, i beni di pubblico dominio e gli altri, oppure nella autoreclusione nella propria stanza. Non mancano però gli esempi positivi, di giovani impegnati, di buone pratiche, di realtà associative attive, per cui valga la pena rimanere ottimisti sul futuro.

Il problema è semmai come intercettarli – ha spiegato Giovanni Spinozzi, direttore della Pastorale sociale e del lavoro che ha organizzato l’incontro – al tempo dei social. Da più d’un sindaco sono arrivate vere e proprie richieste di aiuto su come entrare in dialogo con i giovani più chiusi, quelli che neanche la scuola o le istituzioni sociali riescono più a raggiungere. Da qui anche l’idea di un sostegno alla genitorialità che permetta in qualche caso di prevenire certe situazioni, oltre che contrastarle efficacemente, anche se dovrà esserci un lavoro corale di più agenzie educative.

Altro tema è il progressivo invecchiamento della popolazione, unito allo spopolamento dei piccoli comuni dell’entroterra. Un nodo cruciale perché vi si gioca anche la tenuta dei servizi: a questo fine i membri della Pastorale sociale hanno menzionato l’esperienza positiva delle cooperative di comunità, modello di innovazione sociale in cui i cittadini si organizzano come produttori e fruitori di beni o servizi. Soluzioni molto adatte ai piccoli paesi. Sono state affrontate anche le tematiche della scarsa comunicazione tra i vari rami della pubblica amministrazione, che spesso causa blocchi o ritardi nello svolgimento delle opere o nei processi rigenerativi del territorio; la gestione frettolosa dei flussi migratori che ha creato disagi nella integrazione delle persone provenienti da altri paesi; i rischi nella “professione” di sindaco e amministratore, molto spesso lasciato da solo di fronte a decisioni importanti, e con le ripercussioni anche sulla vita familiare; la necessità di agire al di là delle bandierine politiche, oltre le prese di posizione ideologiche.

Dalla Pastorale sociale e del lavoro sono poi arrivati spunti e segnalazioni sul coinvolgimento dei giovani, su idee e progetti che stanno riscuotendo successo in termini di partecipazione, anche sul fronte della gestione dei beni pubblici: spunti sui quali si è inserito infine il vescovo Manenti appellandosi agli amministratori perché creino sempre più spazi per la partecipazione, soprattutto dei giovani, alla vita pubblica; e ai ragazzi stessi perché siano protagonisti del futuro iniziando adesso un cammino che parta dal fare rete, condividendo obiettivi e qualità dei progetti, per il bene della democrazia.

Il vescovo di Senigallia Franco Manenti all'incontro con gli amministratori e i politici dei Comuni della diocesi, nell'iniziativa promossa dalla Pastorale sociale e del lavoro
Il vescovo di Senigallia Franco Manenti all’incontro con gli amministratori e i politici dei Comuni della diocesi, nell’iniziativa promossa dalla Pastorale sociale e del lavoro

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