Senigallia

Vasche di espansione, scolmatore e molo: è scontro politico a Senigallia

Dopo la commissione e l'audizione del prof. Brocchini, il centrosinistra attacca il sindaco Olivetti sugli interventi per ridurre il rischio di nuove alluvioni. Pronta la replica

La seduta della 2^ commissione a Senigallia per discutere dei lavori al porto nel post alluvione
La seduta della 2^ commissione a Senigallia per discutere dei lavori al porto nel post alluvione

SENIGALLIA – Continuano a far discutere i previsti interventi sul fiume Misa per ridurre i rischi di nuove alluvioni. Il tema è stato affrontato in seconda commissione consiliare dove la minoranza ha attaccato sindaco e giunta dopo le parole di Maurizio Brocchini, docente di idraulica alla Politecnica delle Marche e componente della commissione grandi rischi. Si è parlato un po’ di tutti gli interventi fatti e da fare o di cui si sta discutendo per salvaguardare la città di Senigallia: a partire dalle vasche di espansione, da estendere lungo l’asta fluviale perché non sia “difesa” solo la spiaggia di velluto ma anche gli altri centri abitati, per finire con lo sfioratore al porto e con il prolungamento dell’ex molo di levante. 

«La documentata relazione e gli altrettanto precisi interventi tecnici e scientifici del prof. Brocchini (per rivedere l’incontro del 9 gennaio scorso CLICCA QUI) hanno approfondito e autorevolmente confermato le posizioni già espresse in più occasioni pubbliche dalle forze politiche di opposizione e da tecnici locali di grande competenza» spiegano i consiglieri dei gruppi Partito Democratico, Vola Senigallia, Diritti al Futuro e Vivi Senigallia: «il “ventilato” prolungamento dell’ex molo di levante e lo sfioratore in darsena, “cavalli di battaglia” del Consorzio di Bonifica Marche e di soggetti contigui allo stesso, non solo hanno costi esorbitanti, ma produrrebbero danni certi al porto turistico e non avrebbero nessuna utilità per la riduzione del rischio nella nostra città di Senigallia e segnatamente nel centro storico».

Secondo il centrosinistra senigalliese, ciò che servirebbe veramente è un sistema di vasche di espansione da costruire il più velocemente possibile «a partire da quella di Brugnetto-Bettolelle, mentre i lavori di dragaggio della barra di foce e quelli di aumento delle sezioni idrauliche del Misa e del Nevola sono localmente utili, ma non possono certamente stoccare le grandi quantità d’acqua che arriverebbero in città tra gli argini del Misa nel caso di una piena simile a quella del settembre 2022». Da qui l’appello al primo cittadino perché possa sollecitare gli enti preposti.

Massimo Olivetti, dal canto suo, ha innanzitutto ribadito la necessità di evitare omissioni e inesattezze quando si comunica su questo tema così delicato: «entrambi questi progetti, che gli odierni consiglieri di minoranza definiscono “assurde ipotesi progettuali”, sono stati approvati diversi anni fa, quando la Regione Marche era guidata dall’allora presidente Ceriscioli». Il riferimento è a Chantal Bomprezzi al tempo assessora della giunta Mangialardi; a Dario Romano, ex presidente del consiglio comunale; e Lorenzo Beccaceci, consigliere comunale allora di maggioranza: «oggi chiedono a gran voce che siano interrotte queste che definiscono “assurde ipotesi progettuali”, ma all’epoca, quando questi progetti venivano proposti ed approvati, tacevano». 

Olivetti ha rimarcato le differenze di atteggiamento tra la giunta Mangialardi che ha gestito il post alluvione del maggio 2014 e l’attuale che si è sobbarcata l’impegno per il post alluvione di settembre 2022: «siamo riusciti ad evitare che al Comune venisse addebitato il costo del materiale spiaggiato dopo l’evento alluvionale, così che i senigalliesi non hanno dovuto subire un oneroso aumento della TARI come avvenuto dopo l’alluvione del 2014; siamo riusciti a far avere ai nostri concittadini il contributo di autonoma sistemazione per chi era ed è fuori casa, anticipando i fondi statali (mediante il ricorso al debito fuori bilancio, mai votato dai consiglieri di minoranza: bell’esempio di solidarietà verso i più sfortunati!); siamo riusciti a far avere i primi aiuti a famiglie ed aziende nel 2023 e non dopo tre anni  come nel 2014; stiamo sollecitando e monitorando i lavori che il commissario ed il vicecommissario stanno effettuando sul fiume Misa, anche attraverso l’asportazione del materiale sopralluvionale che dopo l’alluvione del 2014 non era stato estratto».

La diversità di vedute tra maggioranza e minoranza attuali sta nell’area geografica in cui effettuare interventi prioritari. «Il PD locale parla di interventi su tutto l’asse fluviale, noi nel territorio senigalliese ed in quello dei comuni confinanti. Tale nostro convincimento non è dettato da motivi di campanilismo quanto piuttosto da due circostanze oggettive: la prima è che in molte occasioni le esondazioni verificatesi a Senigallia sono dipese da rovesci nella bassa Valle del Misa (il caso del 2022 è davvero raro), per cui è urgente agire in questo tratto del fiume, e la seconda è che deve essere evitata l’esondazione in aree particolarmente popolose, come nel nostro comune».

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