Senigallia

Marche, sindaci indagati per l’alluvione 2022: «Più di così che dovevamo fare?»

Sono sei gli amministratori comunali delle vallate Misa e Nevola raggiunti da avvisi di garanzia di cui hanno saputo prima dai giornali. Amara sorpresa e difesa del proprio operato: «Fatto il possibile»

Il sorvolo delle aree alluvionate
Il sorvolo delle aree alluvionate

VALLI MISA E NEVOLA – Di certo non se lo aspettavano i sindaci della vallata Misa e Nevola di ricevere un avviso di garanzia per quanto avvenuto nella terribile giornata del 15 settembre 2022, quando l’esondazione dei fiumi devastò intere frazioni dai monti di Arcevia alla spiaggia di Senigallia causando 13 vittime e danni per due miliardi di euro. E di certo non pensavano di apprenderlo prima dai giornali che dalle istituzioni preposte. 

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È un commento amaro quello che si apprende da Dario Perticaroli sindaco di Arcevia, Riccardo Pasqualini di Barbara, Carlo Manfredi di Castelleone di Suasa, Letizia Perticaroli di Serra de’ Conti, Federica Fanesi di Ostra e Marco Sebastianelli primo cittadino di Trecastelli. Assieme a loro, sono indagati a vario titolo anche due funzionari dei Vigili del fuoco e sei operatori della Protezione civile.

Poca la voglia di parlare. «Ne sono venuto a conoscenza prima dai giornali, nessuno di noi sindaci ne sapeva nulla – spiega Carlo Manfredi, sindaco di Castelleone di Suasa – Quel giorno non c’era un’allerta per la nostra area ma solo per le zone montane settentrionali. Quando abbiamo saputo cos’era successo, siamo subito partiti alla ricerca delle persone scomparse: è avvenuto di pomeriggio, mentre la comunicazione della Protezione civile è arrivata alle 23 quando era già successo tutto».

Anche Dario Perticaroli, primo cittadino di Arcevia, l’ha saputo dalla stampa. Oltre alla sorpresa per la modalità di informazione, c’è l’amaro per essere indagato su un avvenimento che l’ha visto in prima linea proprio per evitare danni: «Mi sento a posto per quello che ho fatto. Sono stato il primo a chiamare la Sala operativa provinciale, la Regione, Olivetti che stava a Senigallia, la protezione civile locale, gli operai del Comune, i carabinieri e i carabinieri forestali, il telefono suonava all’impazzata: in mezz’ora ho messo in moto il mondo intero. Più di così che dovevo fare?».

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