Senigallia

Uliassi presenta il premio “Piccolo Mozart”, dedicato al giovane Michele Baron. «Studiava come un grande chef»

Le finali del concorso gastronomico si terranno ad aprile presso l’Istituto Panzini, di cui Uliassi è stato alunno. Premio: tremila euro e la possibilità di lavorare fianco a fianco dello chef stellato nel suo ristorante di Senigallia

SENIGALLIA – Con la benedizione dello chef Mauro Uliassi è stato presentato nella palestra dell’Istituto Panzini il premio “Piccolo Mozart”, in memoria del bambino prodigio della cucina Michele Baron, morto a 14 anni nel 2016. «A 11 anni si ammalò di tumore – ha raccontato la madre Ida Farnelli, durante l’evento al Forum Open, presso l’Istituto Panzini – ma non ha mai smesso di cucinare, di inventare ricette e di volerle condividere con tutti fino all’ultimo giorno». Michele era una piccola star, aveva infatti partecipato come “tutor” alla trasmissione di Detto Fatto, il programma presentato da Caterina Balivo su Rai 2. «Fece tutto da solo, senza dirci nulla. Ha inviato la sua ricetta via email al programma perché voleva condividere la sua arte»ha ricordato oggi con commozione la madre.

Il premio è stato annunciato alla presenza della presidente dell’Associazione europea hotellerie e turismo (AEHT) Ana Paula Pais, in occasione della 35ma conferenza annuale, ed è rivolto ai giovani cuochi delle scuole alberghiere di tutta Europa. Per partecipare bisogna inviare una ricetta e la foto del piatto eseguito: tempo fino a gennaio e poi saranno selezionati i sei finalisti che ad aprile gareggeranno dal vivo all’istituto Panzini di Senigallia. Al vincitore una borsa di studio da tremila euro e la possibilità di lavorare fianco a fianco con Mauro Uliassi nell’omonimo ristorante tre stelle Michelin.

Il “falso pepe” di Michele

I piatti devono avere una particolarità in comune: devono usare il pepe rosa, detto anche falso pepe. «Falso pepe è il nome che Michele aveva scelto per il suo ristorante», raccontano i genitori alla platea. Di origine siamo pugliesi, Michele stesso è nato a Trani, e si era innamorato di un albero di falso pepe che c’era nel giardino della casa. 

Lo chef Uliassi era collegato via Skype: «Ho imparato molto da Michele. Mi aveva regalato questo libricino di ricette fatte da lui: ogni tanto lo guardo e trovo ispirazione. Studiava i cibi non come un bambino, ma come un grande chef. Ad esempio, i ricci fritti sono un’idea che può venire solamente da un grande conoscitore della cucina». Il grande e il piccolo chef si sentivano spesso in videochiamata, mentre Michele era in Germania a studiare. «Mi è bastato poco per capire che gli abbinamenti, le connessioni tra sapori che faceva questo ragazzino erano qualcosa di straordinario: per questo l’ho chiamato ‘piccolo Mozart’», ha raccontato lo chef.

«Lo scopo di Michele era condividere nuovi sapori con più gente possibile, era un’esplosione di gioia, una bomba di vita», ha continuato Uliassi. «Credeva  nei sogni, e diceva sempre di non arrendersi mai se si sa cosa si vuol fare da grandi».

«Speriamo che il sogno di Michele ispiri altri ragazzi, che trovino la forza di andare contro le difficoltà che si presentano nella vita di tutti noi», ha commentato la madre del piccolo Mozart della cucina. «Speriamo che la storia di nostro figlio sia di esempio per altri giovani che vogliono seguire le proprie passioni: a loro diciamo di non arrendersi mai. Se lo ha fatto Michele con la malattia, possiamo impegnarci tutti», ha commentato la madre del piccolo Mozart della cucina.

Parole riprese anche da Mariella Organi, maitre di sala al ristorante due stelle Madonnina del Pescatore, Mattia Casablanca, pastry chef del ristorante Uliassi, e Paolo Brunelli, maestro nel trattare gelati e cioccolato. Con loro si completa il parterre di ospiti che chiude la quarta giornata della 35ma Aeht Annual Conference, il più grande raduno internazionale di scuole alberghiere. 

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