Senigallia

Turismo, scontro sui numeri fra maggioranza e opposizione

I referenti di Lega Nord e Fratelli d’Italia, Davide Da Ros e Marcello Liverani sconfessano il sindaco Maurizio Mangialardi sui risultati della stagione estiva

Senigallia

SENIGALLIA – È battaglia di numeri quella in corso tra il sindaco della spiaggia di velluto Maurizio Mangialardi e i referenti di Lega Nord e Fratelli d’Italia, Davide Da Ros e Marcello Liverani. L’argomento della contesa è il turismo, dopo l’esito della commissione ad hoc e dopo alcune uscite sulla stampa che hanno fatto infuriare i due esponenti politici di centrodestra.

Se le dichiarazioni sui quotidiani sono apparse a Da Ros e Liverani come “strombazzate”, lo stesso tenore si è avuto in V Commissione, dove a detta dei due esponenti, solo la Lega Nord ha espresso perplessità sui dati e sui risultati esposti dal primo cittadino che è anche assessore al turismo ad interim. «Nessuno degli altri componenti ha sollevato delle perplessità, anzi ne sono stati concordi, dimostrando la poca preparazione in questo settore strategico e la forte sudditanza nei confronti della maggioranza».

L’estate del 2017 non solo non sarebbe stata così entusiasmante, ma ha messo a nudo alcuni punti deboli delle strategie turistiche senigalliesi. Secondo Liverani e Da Ros, «i dati diramati dall’Osservatorio Turistico Marche smentiscono inesorabilmente le rosee previsioni del nostro sindaco imbonitore. Nel triennio 2015 -2017 l’amministrazione ha investito quasi un milione di euro (solo 400mila nel 2017) per finanziare i due maggiori eventi stagionali (Caterraduno e Summer Jamboree), certa che ciò avrebbe generato un’idonea promozione turistica in grado di incrementare i flussi degli arrivi e delle permanenze. Ma se analizziamo i flussi degli ultimi 3 anni e li confrontiamo con quelli del lontano 2012, si evince che tutti gli sforzi profusi non hanno determinato una vera svolta perché evidenziano degli incrementi talmente irrisori che non giustificano assolutamente né l’esultanza degli amministratori né l’ammontare degli investimenti, cresciuti negli ultimi anni in maniera rilevante».

Nel luglio 2017, gli arrivi (41.971 unità) sono stati superiori al 2015 di appena 1.505 unità, ma in calo di oltre 1000 unità rispetto a luglio 2016. Le presenze mostrano incrementi modesti: +10.305 rispetto al 2015 e di solo +2.000 rispetto al 2016.
Nel mese di agosto 2017, gli arrivi (45.325 unità) sono -7.233 rispetto al 2015 e -2.097 sul 2016. Le presenze invece calano di 22mila pernottamenti rispetto al 2015 e di 14mila rispetto allo stesso mese del 2016. E questo nella stagione in cui, in Italia, il turismo ha fatto registrare il record di presenze, +16% come diffuso dal ministro Franceschini.
Turismo senigalliese che non incrementa nemmeno con gli stranieri, appena il 14% degli arrivi e il 13% delle presenze. A rischio dunque la tenuta del comparto che vede concorrenti sempre più agguerrite, come Pesaro o San Benedetto del Tronto.

Dati che dovrebbero far riflettere sul turismo a Senigallia: «Ormai da troppo tempo non dà segni di una solida crescita. È inutile raccontarci e raccontarsi la favoletta che tutto va bene perché non regge più. E le varie associazioni di categoria non dicono nulla? Tuttavia, sarà anche compito nostro, se l’attuale amministrazione ce lo permetterà, aiutare a trovare delle soluzioni idonee per rilanciare turisticamente la città, rimodulando le varie scelte con altri obiettivi, altrimenti ci toccheranno periodi di forte crisi».

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