Senigallia

Trovato l’accordo per il mantenimento dell’Utic

Pericolo scampato per l'Unità di terapia intensiva cardiologica di Senigallia: ora si attende che la decisione, presa durante il tavolo tecnico formato da primari e dirigenti, sia trasformata in delibera

Sanità pubblica: l'area interna dell'ospedale di Senigallia
Sanità pubblica: l'area interna dell'ospedale di Senigallia

SENIGALLIA- L’Utic-Unità di terapia intensiva cardiologica è salva. I dirigenti dell’Asur si sono seduti ad un tavolo con i primari dei reparti di cardiologia di Jesi, Senigallia e Fabriano alla ricerca di una soluzione riguardo alle criticità emerse con la tanto discussa delibera 361/2017. L’unica soluzione per salvare l’Utic è stata quella di “aggirare” il decreto Balduzzi, che prevede due sole Utic nell’Area Vasta 2, distribuendone le funzionalità tra i tre ospedali. Per l’ospedale di Senigallia non cambierà nulla, ma la soluzione decisa al tavolo tecnico dovrà essere trasformata in delibera dalla giunta regionale. Il Governatore Ceriscioli, durante la seduta del consiglio regionale di lunedì, aveva garantito che si sarebbe tenuto conto delle esigenze della popolazione. La soppressione dell’Utic nel nosocomio cittadino avrebbe causato non pochi problemi, perché oltre alla popolazione in continuo aumento, si dovrebbe tenere conto della consistente crescita che avviene nei mesi estivi, dovuta ai numerosi turisti che scelgono di trascorrere le vacanze sulla spiaggia di velluto.

Nella penultima seduta, il consiglio comunale aveva prodotto un documento unico, firmato sia dall’opposizione che dalla maggioranza, per chiedere il ritiro della delibera che prevedeva la soppressione dell’Utic. La scelta di mantenere l’Utic, presa del consiglio regionale su richiesta del consigliere Gianluca Busilacchi (Art1-Mdp), dovrà essere ufficializzata tramite delibera che è attesa a breve e su cui il consigliere ha già chiesto di essere informato sugli sviluppi. Provvidenziale anche la raccolta firme avviata dal “Comitato a difesa dell’Ospedale di Senigallia”: la petizione messa in atto per sensibilizzare i vertici dell’Asur aveva superato quota mille.

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