Senigallia

Terzo giovedì di mercato a Senigallia dopo la fine del lockdown per il covid

Tolti i percorsi a senso unico: la libera circolazione riporta le persone tra le bancarelle. Utenti più sereni, commercianti ancora pessimisti

Il mercato a Senigallia dopo il lockdown
Il mercato a Senigallia dopo il lockdown

SENIGALLIA – Terzo giovedì di mercato cittadino e già si vede un lieve miglioramento della situazione, con più persone a passeggio tra le bancarelle del centro storico di Senigallia rispetto alle precedenti giornate. Merito delle nuove norme che permettono la libera circolazione nelle aree del mercato, di una maggiore consapevolezza e abitudine alle regole da parte di esercenti e utenti, di una riacquisita fiducia.

L’annuncio della libera circolazione tra i banchi del giovedì mattina era arrivato dal Comune di Senigallia che aveva approvato l’eliminazione dei percorsi a senso unico di marcia appositamente istituiti per limitare al massimo i contagi dal covid-19. Pur lasciando l’obbligo della mascherina nonostante si sia all’aria aperta, il divieto di assembramento obbligatorio per tutti e la distanza interpersonale di sicurezza di almeno un metro, c’era una sensazione diversa da parte di esercenti e utenti.

Nonostante ciò, la giornata non è iniziata nel migliore dei modi. «Io sono tendenzialmente ottimista – spiega Mirella che ha una bancarella sotto i portici Ercolani – ma in queste prime riaperture vedo un mercato molto diverso dal solito e questo fa davvero male al cuore: al momento è ancora praticamente fermo, c’è troppa poca gente». Non sa bene quale possa essere la causa di una ancora così bassa affluenza ma prova a ipotizzarne qualcuna: «Immagino che le regole abbiano intimorito alcune persone che hanno preferito saltare il mercato almeno nelle prime due giornate, poi forse c’è ancora un po’ di paura per quanto riguarda il contagio. E non dimentichiamoci poi che c’è chi non ha più soldi da spendere, quindi non verrà ancora per qualche tempo in piazza. Diciamo che ora sono un po’ giù, ma – conclude con una nota ottimista – speriamo che la situazione migliori velocemente».

«Effettivamente venire al mercato mi rende ancora non del tutto tranquilla – spiega la signora Anna che comunque alcuni acquisti li ha fatti – ma vedere le persone con la mascherina, vedere i gel sanificanti o i paletti per delimitare l’ingresso e l’uscita da alcune bancarelle mi fa stare più serena, rispetto anche alle notizie che circolano».

Le persone tra le bancarelle del mercato in piazza Garibaldi a Senigallia
Le persone tra le bancarelle del mercato in piazza Garibaldi a Senigallia

«Finalmente il mercato è tornato alla libera circolazione – afferma soddisfatto Daniele Franceschini, anche lui con una bancarella sotto i portici Ercolani di Senigallia – e questo secondo me è il principale motivo del fatto che oggi (giovedì 11 giugno, Ndr) ci siano più persone; certo, non ci sono ancora tutti i clienti come prima, quando a Senigallia venivano persone da Pergola e zona Cesano, dall’entroterra fino ad Arcevia o dalla vallesina, ma comunque c’è più movimento. Poi ovviamente dipende dalla merce in vendita: io vendo indumenti e biancheria intima di cui c’è sempre bisogno, mentre alcuni colleghi che magari vendono abbigliamento o scarpe stanno vedendo solo oggi un primo assaggio di normalità: finora hanno avuto più difficoltà. Forse – prova a ipotizzare – le persone stanno ancora limitando alcuni acquisti ai beni di prima necessità».

Rimane però ancora qualche problema soprattutto col rispetto delle regole anti covid. La riduzione del numero dei contagi e l’eliminazione dei percorsi a senso unico possono dare la sensazione che l’emergenza sia finita, ma non è così. Molte persone indossano la mascherina, non tutti correttamente; quasi nessuno ha i guanti, soprattutto dopo le dichiarazioni dell’oms sull’effettivo beneficio; diversi osservano le norme sul distanziamento di un metro e il divieto di assembramento: «anziché aspettare il proprio turno ed evitare di avvicinarsi ad altri – spiega ancora Franceschini – le persone preferiscono gettarsi nella mischia, soprattutto in quelle bancarelle dove c’è un notevole quantitativo di vestiti “sfusi” accatastati. Io finora ho osservato il protocollo conoscendolo a fondo, ma il rispetto delle regole sembra lasciato solo in campo agli esercenti: a questo punto o si fanno le multe a chi non le rispetta – si sfoga – oppure è meglio rimuoverle. Speriamo che nel giro dei prossimi due o tre giovedì queste situazioni vengano chiarite o eliminate del tutto».

«Non fanno tutti così, per fortuna – commenta Giorgio Terenzi, commerciante che gestisce una bancarella in piazza Garibaldi – anzi son davvero pochi, ma c’è ancora un po’ di disinformazione sulle regole. Poi ci sono anche alcuni utenti che non vengono al mercato o che si limitano perché non sanno cosa possono o non possono fare e hanno paura di prendersi qualche multa. La libera circolazione è un miglioramento, è vero, ma dobbiamo ammettere che non c’è più l’afflusso di anni fa. Comunque in piazza io ho visto  grandi distanze tra gli ambulanti e un generale rispetto delle regole, soprattutto da parte degli adulti o anziani, come nei paesi più piccoli, mentre i giovani hanno qualche comportamento meno osservante delle norme. Ma anche loro sono assenti dalla piazza – continua Terenzi – mi sembra di poter affermare che si è persa l’abitudine a uscire, c’è poca voglia e quasi si viene al mercato solo per necessità. Forse è anche colpa del commercio on line, forse molti non hanno grandi risorse da spendere per scarpe o vestiti: di certo è che c’è molto pessimismo tra i commercianti ambulanti».

«Io sono andata in piazza Simoncelli e sotto i portici Ercolani – racconta la signora Carla – e ho visto parecchia gente con la mascherina. Anche se qualcuno la porta male, anche tra gli ambulanti, non mi è sembrato ci fosse alcuna criticità, nemmeno assembramenti. Anzi, molti aspettavano più indietro. Devo dire che mi è sembrata quasi una giornata di mercato normale, certo con qualche attenzione in più, ma in generale quasi come prima dell’emergenza covid. Dirò di più: in diversi hanno fatto acquisti; io ho comprato un vestitino per mio nipote. Anzi, proprio questa sensazione di tranquillità e rispetto delle distanze mi spingerà a tornare giovedì prossimo».

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